La ripartenza dei consumi del fuoricasa continuerà nel 2023. Alla fine di quest’anno, secondo lo studio presentato da Npd Group durante il Sigep a Rimini, la spesa in Italia aumenterà del 10% e se a trainare il giro d’affari sarà indubbiamente l’aumento dei prezzi, l’analisi evidenzia anche un incremento del 6,7% delle presenze all’interno degli esercizi pubblici e un +3,1% di spesa media individuale.
L’IMPATTO DELLA SITUAZIONE FINANZIARIA
A presentare lo studio è stato Matteo Figura, Direttore Food Service Italia di Npd Group. La ripresa dell’Horeca, già evidenziata nei precedenti lavori di ricerca di Npd, sta avvenendo nonostante i consumatori siano diventati molto più pessimisti riguardo la loro situazione finanziaria.
“Quasi la metà del campione dice che la situazione finanziaria peggiorerà e i consumatori devono limitare la spesa. La parte direttamente legata all’Horeca non compare in cima alla lista delle attività da eliminare o ridurre, dove svettano gli eventi e lo shopping, ma una rinuncia alla spesa in questi ambiti avrà comunque un impatto sui consumi fuori casa perché, uscendo meno, verranno meno anche le occasioni di consumo”, ha affermato Figura.
PRANZO E COLAZIONE TRAINANO IL RECUPERO
Osservando i dati degli ultimi mesi, emerge che la spesa del fuori casa ha già superato i valori del 2022 ma non è stato così per il traffico (-7,3%), condizionato dal permanere di una certa prudenza e dalla mancanza di una serie di attività collegate. Intanto lo scontrino medio cresce del 6,3% e in media si acquistano 2,5 prodotti; il prezzo medio aumenta del 5,9% e la spesa media individuale cresce in tutte le occasioni di consumo, anche se il menu individuale si fa più povero a cena e nell’aperitivo per aumentare, invece, al momento del pranzo e durante la colazione consumata al bar e in altri locali.
Tra i differenti canali emerge il forte calo della ristorazione collettiva (-25%) rispetto al periodo precedente la pandemia. E nel confronto tra 2019 e 2022 l’unico canale a evidenziare un incremento è il vending, perché il travel&leisure resta sotto di oltre il 10% e anche la ristorazione quick service e full service sono lontane da un effettivo recupero dei valori pre-Covid.
LA FRUGALITA’ DEI PIU’ GIOVANI
Passando ai target, l’analisi di Npd Group evidenzia come nel 2022 le famiglie e gli adulti in generale abbiano già superato i livelli di spesa del 2019, mentre il dato sia in negativo di oltre il 27% per la fascia 18-34 anni e di oltre il 15% per quella 13-17 anni. La ragione?
“I millennials e gli esponenti della cosiddetta generazione Z hanno interiorizzato una sorta di idea di ‘francescanità’, riducendo i consumi per minimizzare l’impatto ambientale”. Un esempio è la scelta di sostituire l’acqua minerale con l’acqua in borraccia. “Questo target va ripensato esercitando una maggiore capacità di attrazione in termini di offerta e di servizi”, ha rimarcato Figura.
STRATEGIE DI RISPARMIO
Quasi sono i fattori che incidono sul recupero della presenza di clienti all’interno dell’Horeca? Ndp Group ne cita tre: percezione del rischio e sicurezza al ristorante, inflazione e situazione finanziaria personale, i trend emergenti. Come conseguenza del Covid, un terzo degli italiani pensa che il ristorante sia ancora un luogo poco sicuro, ma la percentuale è in calo (ad aprile era pari al 36%) e un quarto del campione continua a preferire take away e delivery all’esperienza di una cena all’interno di un locale.
Naturalmente, queste percentuali sono destinati a scendere. Più complessa è invece la questione dell’impatto inflazionistico: il 42% afferma che ridurrà il numero delle uscite, mentre circa la metà intende mettere in atto delle accortezze. Tra le strategie di risparmio troviamo il taglio dei prodotti più costosi, la ricerca delle promozioni, la riduzione dei consumi di vino e la rinuncia a un piatto (a cominciare dai dessert o dagli antipasti).
I TREND DEL FUTURO
Sostenibilità, inclusione e meta experience sono i principali trend emersi nel 2022 nell’Horeca. La prima impone ai ristoranti e alle altre attività di modificare le operazioni per attuare le buone pratiche; la seconda porta alla realizzazione di menu vegan, gluten free, halal e in generale tutto quel che soddisfa le esigenze delle nicchie di consumatori; la terza spinge il fuori casa a trasformare il cibo in esperienza non tangibile.
L’evoluzione futura dei trend viene infine suddivisa da Npd Group in tre orizzonti temporali. A breve termine, il consumatore sarà più cauto e bisognerà fare i conti con il suo desiderio di essenzialità. A medio termine, quando l’isolamento da Covid inizierà a diventare un ricordo, il consumatore sarà particolarmente creativo nel trovare strategie per raggiungere la felicità. A lungo termine, infine, prevarrà il senso di comunità e di appartenenza.