Una stima dei ricavi 2022 intorno a 640 milioni di euro, 34 brand, oltre 400 punti vendita presenti nella ristorazione in concessione, in main street e all’interno di shopping mall, outlet e retail park, 80 milioni di clienti l’anno. Numeri che spiegano perfettamente la realtà Chef Express, società del Gruppo Cremonini, leader nel mercato delle stazioni ferroviarie, secondo operatore italiano nella ristorazione autostradale e terzo in quella aeroportuale. Food Service ha intervistato Cristian Biasoni, Ceo Chef Express, per conoscere progetti e strategie della società.
L’INTERVISTA
A quanto ammonta il fatturato della società e com’è suddiviso tra le aree di attività?
“La stima dei ricavi per il 2022 è di circa 640 milioni di euro. La ristorazione in concessione (aeroporti, autostrade, stazioni, qualche ospedale) genera circa il 55% del fatturato; la divisione commerciale che fa capo alla joint venture con il gruppo Percassi (società C&P) e a Roadhouse, dedicata alla ristorazione in main street, shopping mall, outlet e retail park, produce circa 200 milioni, la ristorazione a bordo treno invece circa 100 milioni di euro”.
Quali sono i canali che generano più utile nel travel retail?
“È una domanda a cui non è semplice rispondere, viste le diverse peculiarità dei vari canali e dei nostri format. Diciamo che le autostrade, facendo un paragone finanziario, sono come delle obbligazioni, con rendimenti piuttosto stabili e duration contrattuali mediamente lunghe. Questo canale necessita però di forti investimenti perché gli edifici delle aree di servizio sono spesso vetusti e devono essere ristrutturati. Fattore positivo: la competizione è meno agguerrita perché il numero delle aree di servizio è costante. Gli aeroporti sono, invece, paragonabili a delle azioni, per cui hanno rendimenti più elevati, non necessitano di investimenti ingenti, ma la competizione è molto forte. Le stazioni ferroviarie, infine, sono una via di mezzo, anche se la competizione sta crescendo anche in questo canale”.
Fatto 100 il fatturato complessivo della ristorazione autostradale, ferroviaria e aeroportuale, quanto cubano le singole voci?
“La ristorazione autostradale rappresenta il 45% del fatturato, la ristorazione ferroviaria e quella aeroportuale si dividono equamente il restante 55 per cento”.
Lo sviluppo in Italia e all’estero
Quali sono gli obiettivi di sviluppo nei vari canali a breve e medio termine?
“Abbiamo da poco messo a punto il nostro piano di sviluppo 2023-2025. Il settore del travel retail dovrebbe crescere mediamente dell’11% circa nei prossimi tre anni, per questo motivo investiremo 94 milioni di euro, privilegiando, nell’ordine, i canali autostradale, aeroportuale e ferroviario. Nel dettaglio, tra il 2023 e il 2025 andranno in scadenza di concessione circa 60 contratti autostradali, di cui Chef Express ne gestisce solo quattro, mentre nei successivi tre anni, ovvero tra il 2026 e il 2028, andrà in scadenza quasi la metà dei contratti autostradali. Come si può dedurre, per noi è una grande opportunità di crescita. Passando agli aeroporti, prevediamo una crescita importante nel 2023. Ormai siamo presenti nei principali scali italiani e il prossimo anno amplieremo la nostra presenza, per esempio negli aeroporti di Palermo e Catania. Per quanto riguarda le stazioni ferroviarie, nel 2022 abbiamo rinnovato l’accordo con Rfi (Rete ferroviaria italiana), mentre con Grandi Stazioni Retail il rinnovo è stato fatto a cavallo tra il 2020 e il 2021. Infine, nella ristorazione commerciale investiremo circa 60 milioni di euro nel prossimo triennio sui nostri brand Roadhouse, Calavera, Billy Tacos, Wagamama e Piadina di Casa Maioli”.
E per quanto riguarda l’estero?
“Il Regno Unito è il nostro secondo mercato per importanza. Attraverso l’insegna Bagel Factory, siamo presenti nel main street e negli shopping mall. L’obiettivo è raddoppiare il fatturato per arrivare a circa 30 milioni di euro nel 2025”.
Quanto sono rilevanti per Chef Express le attività in licensing?
“Sono assolutamente rilevanti. Chef Express è la ‘piattaforma’ perfetta per tutte le insegne che hanno intenzione di aprire punti vendita in Italia. Il motivo? Siamo presenti in tutti i canali e sappiamo gestire nel modo migliore il brand, scegliendo anche il canale di elezione. Per questa ragione tra i nostri partner attuali ci sono, solo per fare due esempi, insegne internazionali come McDonald’s e Wagamama (di quest’ultima siamo Master franchisee). Ed è recentissimo l’accordo che abbiamo stipulato con Pret a Manger, insegna britannica che nel 2023 sarà presente in Italia”.
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