I centri commerciali incassano una crescita significativa del fatturato, +13,7% nel 2022 vs 2021, per un valore complessivo quasi allineato ai livelli pre Covid, -3 per cento. Gap che va ad azzerarsi quasi completamente (-0,6%) se si considera solo il periodo da aprile a dicembre 2022, di fatto esente da effetti legati alla pandemia. E la ristorazione cresce più velocemente delle media di settore, con un +43% sull’anno precedente, anche se sconta ancora un -7% rispetto al 2019.
Dai dati elaborati dall’Osservatorio CNCC (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali) emerge inoltre come gli ingressi siano in costante miglioramento, seppure con un recupero più lento, per cui è ipotizzabile un ritorno ai livelli pre-Covid nel corso del 2023. Il 2022 si chiude, infatti, con un +14,1% rispetto al 2021 e un calo del -15% sul 2019.
Le categorie merceologiche
Entrando nel dettaglio delle diverse categorie merceologiche, dal raffronto del fatturato 2022 con il 2021 emerge che la migliore performance è data dall’accelerazione della ristorazione (+43%); seguono cura persona, salute (+18,5%), cultura e tempo libero (+14,3%), abbigliamento (+15,3%), attività di servizi (+10,6%) e beni per la casa (+9,2%). Se si confrontano, invece, i fatturati degli anni 2022 e 2019, le categorie merceologiche con andamento positivo sono beni per la casa (+3,6%) e cultura e tempo libero (+2,3%), sostanzialmente in linea l’elettronica di consumo (-0,1%), mentre non hanno ancora del tutto recuperato cura persona, salute (-1,3%), abbigliamento (-4,9%), ristorazione (-7%) e attività di servizi (-16%).
Natale in positivo
Infine, a dicembre 2022, tra i mesi più importanti per l’Industria grazie allo shopping natalizio, l’Osservatorio CNCC registra un +6,8% alla voce fatturati, rispetto al 2021, e un allineamento di fatto rispetto al 2019 con un -0,8 per cento. Inoltre, il dato fornito dal monitoraggio degli ingressi mostra un +7,8% sul 2021, mentre resta ancora in negativo (-12,7%) nel confronto con il 2019. Per quanto riguarda le categorie merceologiche, particolarmente incoraggiante il dato che emerge per la ristorazione, in crescita di oltre il 27% rispetto al 2021 e sopra di un punto percentuale sul 2019.