Nella foto da sinistra i fondatori Tiago Fernandes, Rui Carvalho, Nuno Pinto, Miguel Santo Amaro, Luís Rocha.
Finalmente ci siamo. Dopo i rumors degli scorsi mesi, Coverflex è ufficialmente sbarcata in Italia. E c’è dell’altro.
La startup portoghese nata del 2021 che ha sviluppato una soluzione di retribuzione flessibile, ha annunciato infatti la chiusura di una serie A da 15 milioni di euro guidata da SCOR Ventures. Vi partecipano, tra gli altri, anche Alessandro Petazzi (fondatore di Musement) e Davide Dattoli (fondatore di Talent Garden). La piattaforma all-in-one creata dalla startup consente a qualsiasi azienda di qualsiasi dimensione, di progettare, consolidare e personalizzare i propri pacchetti retributivi con buoni pasto, welfare, sconti, fondi, assicurazioni e altri benefit.
Commissioni e pagamenti
Dal punto di vista dei ristoratori, i buoni pasto Coverflex sono praticamente a zero commissioni e il pagamento avviene in tempi rapidi. Questo significa niente più 20% di commissioni con pagamento a 90 giorni. Un sistema obsoleto, che rappresenta un vero e proprio vulnus per l’intero comparto del fuori casa.
Come spiega Chiara Bassi, Country Manager Italia di Coverflex infatti “In Italia le commissioni arrivano al 20% per transazione, le più alte in Europa per questo tipo di mercato. Gli attuali fornitori applicano commissioni elevate e pagano in 60-90 giorni, il che porta ristoranti e supermercati a rinunciare alla possibilità di far parte del sistema, meno opzioni equivalgono a una minore soddisfazione dei dipendenti: ecco perché questa è un’importante opportunità per trasformare il mercato”.
Visione ambiziosa
“Nell’attuale macrocontesto economico, questo round di Serie A convalida la nostra visione ambiziosa, il successo sul mercato portoghese e l’opportunità di crescere in Europa, in particolare in Italia, che rimane il mercato più redditizio di Edenred nel mondo, nonostante le recenti rimostranze da parte di commercianti e utenti verso il servizio e le condizioni offerte”, dice Miguel Amaro, CEO di Coverflex. “Conferma inoltre che la nostra attenzione nell’adattare i processi delle risorse umane all’attuale necessità di offrire un’esperienza di compensazione più personalizzata è più che rilevante al giorno d’oggi”.