È diversi anni che il connubio robot e ristorazione fa parlare di sé: da una parte c’è un’ampia schiera di chi ci vede solo delle complicazioni, dall’altra i tanti che ritengono che si tratti di un futuro dal quale non si può prescindere.
Oggi la storia si arricchisce di un’altra puntata, con un articolo dell’azienda Square pubblicato sul portale RestaurantDive: qui vengono elencati i diversi “pro” riferiti all’utilizzo dei robot nei ristoranti, chiamati a sopperire all’attuale crisi di manodopera.
Camerieri, bartender e chef robot
Secondo l’articolo, il reparto che presenta i maggiori vantaggi è quello della sala-bar, considerata l’estrema parcellizzazione del lavoro e la “ripetitività” delle azioni da compiere.
Non è un caso che negli ultimi anni sia il comparto che abbia visto il maggior numero di progetti nel campo, con il lancio di diversi “robot camerieri” e “robot bartender”, che permettono un risparmio notevole sulla manodopera e un efficientamento delle operazioni.
Meno chiara, per via della maggior complessità di operazioni, è la soluzione dei “robot chef”, che non sono (ancora?) in grado di cucinare un intero menù da più portate, ma possono assistere in cucina in tutte quelle operazioni di routine, come tagliare il sushi o immergere e scolare i fritti.
L’articolo prosegue poi elencando diversi altri vantaggi. In primis la possibilità di delegare tutte quelle azioni che, oltre ad essere ripetitive, possono risultare anche pericolose (come friggere per esempio). Affidare a delle macchine androidi i viaggi cucina/sala permettono al personale di sala di poter interagire maggiormente col cliente, con tutti i vantaggi che ne derivano. Last but not least, e forse scontato, i robot non si ammalano, non si lamentano e non si licenziano.
Ovvio che non sono tutte rose e fiori. L’adozione di robot richiede comunque forti investimenti iniziali e la formazione del personale. Ma fa e farà sempre più parte del gioco.