Diego Vitagliano approda a Roma. Apre infatti le porte in via Flaminia il suo nuovo locale 10 Pizzeria Diego Vitagliano. È la quarta apertura per Il pizzaiolo napoletano che si aggiunge ai due storici locali di Napoli e Pozzuoli e a quello aperto a Doha (in Qatar) in occasione degli ultimi Mondiali di calcio.
“Aprire nella capitale per me è un vero onore – dichiara il pizzaiolo -. A Doha ho ricevuto tanto amore dai qatarioti e dalle persone provenienti da tutto il mondo che si trovavano là per seguire le partite dei mondiali di calcio e che ne hanno approfittato per provare la mia pizza. Ora era arrivato il momento di accontentare anche i romani: è da diversi anni che mi chiedono ‘Diego, quando vieni a Roma?!’. Ecco, ora ci siamo. Porterò tanta Napoli, perché per me far conoscere la pizza napoletana in Italia e nel mondo è una vera missione, ma non mancherà un po’ di tradizione romana”.
La nuova pizzeria occupa interamente un palazzo in via Flaminia, per un totale di 650 coperti, con la sala al piano terra che ha al centro l’isola bar – perfetto per un cocktail con spicchi di pizza e fritti durante le ore dell’aperitivo o prima di accomodarsi al tavolo – mentre la sala al primo piano è connessa a un’ampia terrazza. Il giardino da solo ospita 150 coperti.
Un tocco di romanità
Nel nuovo locale, infatti, c’è spazio anche per il senza glutine, per la mixology e per un po’ di romanità. Se il menu è molto simile a quello delle sue pizzerie campane, non manca qualche incursione local come il supplì o quella che Diego chiama “pizza rustichella”, simile a una pizza tonda romana crunchy. Ovviamente la proposta si estende anche all’impasto croccante (pizza croccante tonda cotta alla pala) e alla pizza senza glutine firmata dal pizzaiolo napoletano, davvero difficile da distinguere da quella con impasto tradizionale, realizzata all’interno di un’area asettica e con forno appositamente dedicato. Vitagliano è rimasto a Roma per tutto il mese di febbraio per seguire da vicino l’avviamento del nuovo locale insieme al suo team.
Pizze napoletane in sette categorie
La pizza di Diego Vitagliano è una napoletana contemporanea, con il cornicione pronunciato, che il pizzaiolo descrive come “leggera e altamente digeribile, morbida con un po’ di croccantezza, realizzata con un impasto indiretto con prefermento di tipo 1 bio, una lievitazione di 36 ore, alta idratazione e un bassissimo quantitativo di sale”. Il menu è sempre costruito intorno a materie prime stagionali selezionate con grande cura, è principalmente basato sulla tradizione, ma non mancano incursioni più moderne e rivisitazioni.
La carta delle pizze è strutturata seguendo la divisione in sette categorie: ci sono Le Marinare (come la Marinara Storica o la Faccia Gialla, con passata di datterino giallo, aglio, origano del Matese, trito di Mandorle e olio alla nocciola), Le Margherite (dalla Margherita Storica alla Bufalina con pomodoro San Marzano Dop, mozzarella di Bufala Dop, Grana Padano, basilico riccio napoletano, olio evo), Le Speciali come la celebre 4 Casi Campani (con caciocavallo podolico, Blu di Bufala, pecorino Carmasciano, fiordilatte di Agerola, pomodorini semidried, crumble multicereali, basilico riccio napoletano e olio di sedano), Le Old School come la Marinara alla Carmnella (con pomodoro San Marzano, aglio, origano del Monte San Saro, salame di suino dei Campi Flegrei, olio evo), Le Rustichelle (simili ad una pizza scrocchiarella romana), le Pizza Croccanti e Le Fritte e al Forno in doppia cottura, prima fritte e poi ripassate in forno, come la Genovese (con sugo alla genovese, spezzatino sfilacciato, provola di Agerola, Grana Padano, pepe cuvè, basilico riccio napoletano).
Non mancano poi i ripieni della tradizione napoletana (i calzoni), sia fritti che al forno. “Io le mie pizze le faccio in base ai miei ricordi – dice Vitagliano – perché ho avuto la fortuna di crescere con una nonna che sapeva cucinare benissimo, le ricette della tradizione napoletana sono tutte presenti nel menu, rivisitate sulla pizza, come: il ragù, la genovese, la carne ripassata, in primavera la pasta e piselli rivisitata sulla pizza e molto altro’”.
Non solo pizza
In carta è presente anche un menu degustazione, per comprendere al meglio la filosofia di Vitagliano attraverso un percorso tra i suoi must. Capitolo a parte per i fritti: dai classici crocchè di patate alla frittatina di bucatini, dagli spaghetti aglio e olio fritti all’arancino speck e noci, dalle montanarine in diversi gusti al supplì romano (grande novità per Diego). La carta dei dessert è firmata da Giorgia Proia, pastry chef di Casa Manfredi a Roma.
Da segnalare infine la presenza di una carta vini strutturata, che predilige referenze campane e laziali, con un sommelier sempre in sala pronto a consigliare il pairing perfetto pizza/vino. Nella drink list ci sono poi i fermentati – come mead, sidro e kombucha – e le birre artigianali alla spina, ma soprattutto (e per fortuna) una proposta mixology che spazia dai classici gin & tonic, Negroni o Martini cocktail fino a signature originali creati appositamente per il locale.