Il ricorso ai pagamenti elettronici avviene sempre più per operazioni “quotidiane”, spingendo in basso lo scontrino medio. È quanto emerge dall’Osservatorio Scontrini Cashless di SumUp, azienda leader nel settore della tecnologia finanziaria, che ha condotto l’analisi confrontando il periodo dall’1 gennaio al 31 dicembre degli anni 2021 e 2022 su un campione rappresentato da 5.000 merchant, parte della propria base utenti.
A Trieste la diminuzione di importo più elevata
Rispetto al 2021, lo scontrino medio cashless a livello nazionale è diminuito dell’8%, attestandosi sulla cifra di 40,40 euro. Dai risultati emerge che l’importo dei pagamenti elettronici continua a scendere in quasi tutte le province italiane, toccando il valore più basso a Cagliari con 33,50 euro per singola transazione. Al secondo posto si piazza la prima grande area metropolitana, Bologna, con 35 euro in media, e al terzo, quasi alla pari con il capoluogo dell’Emilia Romagna, troviamo Caltanissetta.
All’opposto, è Savona la provincia dove lo scontrino medio è più alto, con 77,80 euro, seguita da Siena (55,70) e Grosseto (51,30). Nel periodo considerato, è stata Trieste è la provincia dove lo scontrino medio è diminuito di più (-28,7%), seguita da Parma (-22,5%) e Ancona (-19,5%). Vibo Valentia, Enna e Napoli sono le uniche province in cui la transazione media cashless è aumentata.
Al fast food la media è 22 euro
Nel 2022, gli esercizi commerciali con gli scontrini medi cashless più bassi sono stati bar e club (14,90 euro), seguiti da tabaccherie (21,40) e fast food (22). Dentisti (198,60), hotel e strutture ricettive (164,60) e servizi di consulenza (134,10), invece, sono i settori che registrano i valori più elevati. Nel confronto con il 2021, i fotografi sono gli esercenti che segnalano il calo più significativo dello scontrino medio cashless (-44%), seguiti dalle librerie (-23,9%) e dalle tabaccherie (-23,2%). La cosmesi è il settore più in controtendenza, con una crescita del ticket digitale del +79,2%, seguita dalle gioiellerie (+36,9%) e dai pet shops (+27,8%).
Alternativa al contante anche per piccoli importi
“Dall’analisi degli scontrini nelle diverse aree del paese, emerge che l’evoluzione dei pagamenti senza contanti riguarda quasi tutte le province, pur con velocità diverse”, afferma Umberto Zola, Growth marketing lead di SumUp. “La diminuzione dello scontrino medio è uno degli indicatori che meglio rappresenta la crescita del cashless in Italia, perché dimostra che, da un lato, i consumatori sono sempre più abituati a utilizzare metodi di pagamento alternativi al contante anche per piccoli importi e che, dall’altro, gli esercenti sono sempre più disposti a introdurre strumenti digitali per semplificare e velocizzare le operazioni di cassa”.