Le principali società di importazione degli spirits sono in piena attività per posizionare in alto il proprio portafoglio, approfittando del momento d’oro del mercato e in particolare del canale superhoreca, trainato dalla mixology e dai locali di tendenza specializzati sui cocktail. In particolare, ci sono due società che hanno annunciato un ampliamento della gamma con operazioni simili e ugualmente importanti: si tratta di Compagnia dei Caraibi e di Rinaldi 1957.
La continuità di Gin Mare
Compagnia dei Caraibi ha annunciato di aver sottoscritto un contratto con la statunitense Brown-Forman Group per la distribuzione in esclusiva per i mercati Italia e San Marino di Gin Mare e Diplomàtico, già presenti nel suo portafoglio, fino al 31 dicembre 2024. A questi si aggiunge Fords Gin, brand nuovo sul mercato italiano, per il cui lancio Brown-Forman ha scelto come partner Compagnia dei Caraibi. Proprio lo scorso settembre, la società Usa aveva acquisito la proprietà di Gin Mare dalle spagnole Vantguard e Mg Destilerías, con l’obiettivo di rafforzare la sua posizione nella fascia più alta di prezzo e nell’ambito della mixology. A Brown-Forman fanno capo altri brand di fama internazionale, tra i quali spiccano Jack Daniel’s e in generale a tutta la gamma di whiskies e bourbon che rappresentano il core business del gruppo. Diplomàtico Rum e Gin Mare sono nel portfolio di Compagnia dei Caraibi rispettivamente dal 2008 e dal 2013 e in crescita a volume negli ultimi cinque anni del +7,2% e +33,5%. “Questa partnership – ha affermato il general manager di Compagnia dei Caraibi, Fabio Torretta – rappresenta un’ulteriore occasione di crescita e di sviluppo anche su nuovi fronti: siamo onorati di essere stati scelti da Brown-Forman per il lancio in Italia di Fords Gin. È una grande opportunità che rafforza il posizionamento della società nel segmento dei Gin Premium e che intendiamo affrontare con il know-how e le competenze che da sempre ci caratterizzano”.
Per supportare le attività di distribuzione e brand building sui tre marchi di riferimento, all’interno di Compagnia dei Caraibi è stato definito un team che comprende figure dell’area marketing, comunicazione, commerciale, ha sottolineato in una nota l’azienda, sottolineando che: “In particolare, è in previsione un ampliamento dell’area sales volto a sostenere la crescita dei brand sul mercato nazionale”.
Don Papa, rum leader nella fascia super premium
Intanto in Rinaldi 1957 si va verso la conferma della distribuzione in esclusiva di Don Papa da parte di Diageo, che a inizio anno aveva acquisito il marchio super premium di rum delle Filippine dal fondatore Stephen Carrol. “Le premesse ci sono – racconta il direttore marketing Gabriele Rondani – perché l’Italia è il Paese che presenta in assoluto le migliori performance per Don Papa: una distribuzione commerciale capillare, focalizzata su Horeca ed enoteche, e tante attivazioni sul brand a livello marketing. I numeri sono la conseguenza di queste azioni: oggi Don Papa, con 400.000 bottiglie vendute in Italia, è leader nella categoria dei rum super premium e l’Italia è uno dei tre Paesi di riferimento per il marchio assieme a Germania e Francia dove però la categoria è decisamente più importante in termini di volume, ma lì Don Papa si trova in seconda o terza posizione”.
Quanto alla durata del contratto, Rondani precisa che: “Copre sicuramente tutto l’anno, ma ci sono le basi per andare oltre e i segnali in tal senso, da parte di Diageo, sono già arrivati”. L’importanza di Don Papa per Rinaldi 1957 si riflette nel peso sul fatturato: il rum distillato e invecchiato nell’isola di Negros rappresenta più del 30% dei ricavi totali dell’azienda bolognese, che nel 2022 ha fatturato 24,5 milioni di euro, in crescita del 14% rispetto all’esercizio precedente. “Quest’anno ci sono tutte le premesse per crescere ancora, se arriveranno le bottiglie promesse e mancate a inizio anno proprio di Don Papa”, commenta Rondani. Nel frattempo, in Rinaldi sono entrate diverse nuove etichette: tra queste spiccano il whisky giapponese Togouchi, che ha già dato ottimi risultati in Francia, e sempre dal Giappone il gin Sakurao dell’omonima distilleria di Hiroshima. L’inserimento del vermouth Azaline, che ha tra gli ingredienti lo zafferano dell’Iran, consolida il rapporto tra Rinaldi e Stephen Carrol, che è tra gli azionisti della società produttrice. Sono inoltre arrivati in portfolio il mezcal Ojo de Tigre, lo storico liquore Gambrinus e il rum New Groove delle Mauritius. “Riceviamo molte offerte per inserimento di nuovi prodotti, ma le categorie sono tutte ben rappresentate e non vogliamo coprire l’estrema nicchia, perchè non è premiante come vendite e perché rischieremmo una defocalizzazione delle priorità. Per noi la priorità assoluta resta Don Papa”, afferma il direttore marketing dell’azienda, che sviluppa il 60% dei ricavi attraverso gli spirits e il restante 40% con i vini. Restando nell’ambito dei superalcolici, l’altra priorità è rappresentata dai gin: “Siamo partiti con tre sole referenze per poi inserire due/tre novità l’anno che ci hanno permesso di crescere complessivamente nel gin e, nonostante questo, sono aumentate anche le vendite delle referenze già presenti”, conclude Rondani.