Parlare di Campari significa raccontare la storia del bar e della mixability, dove il bitter è una vera e propria star, l’aperitivo italiano per eccellenza. E proprio per sancire questo ruolo, Robilant, la branding firm milanese leader in Italia e riconosciuta a livello internazionale, ha realizzato la nuova identità visiva di Campari, che si presenta, quindi, al mercato internazionale con un nuovo look. “Si tratta di un progetto identitario, nel senso più profondo del termine, che suggella il legame tra Campari e la sua città, la nostra città, Milano – racconta Fabio Molinaro, Partner di Robilant e Direttore creativo a firma del progetto –. La chiave è nell’interpretazione elegante e contemporanea della milanesità Campari nella sua essenza più autentica, sofisticata e discreta, elegante e fiera. Ogni tratto esprime quel dinamismo e quello slancio verso il futuro, verso quella dimensione internazionale che accomuna il brand e la città e che, nel guardare avanti, mai tradiscono il loro storico sodalizio: Campari e Milano”.
Focus su radici, identità e futuro
La nuova identità visiva con cui Campari si presenta ai mercati internazionali è una sintesi, scultorea e iconica, di tutti gli elementi che costituiscono le radici, l’identità e il futuro dell’aperitivo italiano per antonomasia.
La bottiglia è stata riprogettata per sancire il suo ruolo di protagonista assoluta dei bar di tutto il mondo. Slanciata e autorevole, il suo corpo di vetro è impreziosito da un raffinato e significativo canneté, tema decorativo tardo decò, citazione tacita e colta di tanta architettura milanese, inclusa la Galleria Vittorio Emanuele II, dove la storia del bitter ha inizio nella cornice del rinomato Camparino.
L’etichetta, ridotta nella dimensione per celebrare il rosso Campari, offre tutto il protagonismo alla griffe Campari Milano, a sancire inscindibilmente il legame, suggellato con la firma del fondatore e artefice, Davide Campari. La ricchezza e la profondità compositiva dell’etichetta si lasciano cogliere solo a uno sguardo ravvicinato e attento, proprio come la bellezza nascosta nei cortili milanesi celati dietro facciate austere e rigorose.