Enrico Bartolini al Mudec, unico tristellato della città meneghina, entra nel gotha della ristorazione mondiale grazie al proprio ingresso nella “World’s 50 Best Restaurants” 2023, la più ambita classifica della ristorazione mondiale, che ieri a Valencia ha svelato la prima metà della graduatoria (dal numero 100 al numero 51).
Unica new entry
Il ristorante situato al terzo piano del Mudec-Museo delle Culture a Milano è, al momento, la sola new entry italiana presente in classifica in posizione numero 85. “Un tale riconoscimento è un’iniezione di stimoli e di entusiasmo per tutto il team di lavoro – commenta Enrico Bartolini – sono felice di collaborare con molti giovani in cucina, ma anche in sala, che ogni giorno portano il loro cuore nel ristorante. È per questa ragione che desidero condividere questo risultato con le persone che quotidianamente, con costanza e impegno, supportano ogni dettaglio del lavoro, dagli ingredienti, alla tecnica e soprattutto al coinvolgimento emotivo di donne e uomini che amano la gastronomia italiana. Inoltre, grazie Milano. È una città che ci ha messo in luce insieme al Museo delle Culture con la terza stella Michelin e gli ospiti che arrivano da tutto il mondo sono i grandi protagonisti che amiamo ascoltare”.
Stop? No grazie
Un’altra pietra miliare nel fin qui straordinario percorso dello chef più stellato d’Italia (12 stelle distribuite su 8 ristoranti) che non ha ovviamente intenzione di fermarsi come dichiarato proprio da chef Bartolini raggiunto in esclusiva da Food Service. “Ogni riconoscimento è uno stimolo a fare sempre meglio e a crescere, ogni giorno ci mettiamo in discussione. In futuro mi piacerebbe essere al passo con i tempi e dare sempre più valore alle persone, sono loro a fare la vera differenza”.
Il valore del team
Lo chef non ha ovviamente mancato di estendere il riconoscimento a tutto il team. Possiamo quindi affermare che è la numerosa brigata l’ingrediente segreto per mantenere inalterata la passione per il lavoro e conseguentemente per restare ai vertici della ristorazione mondiale? Lo chef non ha dubbi. “Il lavoro creativo e umano di un team rappresenta l’unicità del ristorante. Non esiste cucina senza sala e non esiste ristorante senza organizzazione. Oggi la comunicazione ha un grosso peso, sarebbe peró nulla senza la coerenza dei servizi eseguiti con costanza”.