Stazioni e aeroporti sono tornati al centro dell’interesse degli operatori di ristorazione, in virtù di importanti dati di crescita in termini sia di flussi che di fatturati. Dopo lo stop imposto dal Covid, infatti, il travel retail è ripartito, anche se con dinamiche in parte differenti, nelle quali la componente di servizio è diventata protagonista.
A illustrare i nuovi del trend della ristorazione nei luoghi di viaggio, in occasione del Food Service Club che si è tenuto ieri a Milano, sono stati il Presidente di Atri (Associazione Travel Retail Italia) nonché Business Non-Aviation Director Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, Stefano Gardini, e Sebastien De Rose, Chief operating officer di Grandi Stazioni Retail. Il punto di vista degli operatori, invece, è stato illustrato da Annavelia Carrara, marketing and commercial Director di Areas Italia-MyChef.
Il servizio, oltre al prodotto
“La ristorazione è il segmento che più velocemente ha recuperato in termini numerici, ma soprattutto è quello che ha guadagnato maggiore importanza relativamente alla sua funzione strategica all’interno degli aeroporti. Il cibo è tra le prime tre motivazioni di viaggio in Italia e gli aeroporti non possono non soddisfare questa domanda”, ha specificato Stefano Gardini, dopo aver sottolineato i numeri che spingono il comparto verso la totale ripresa. Gli aeroporti italiani, infatti, sono prossimi a eguagliare i dati di flussi del 2019, grazie soprattutto alla spinta del traffico domestico, con la prospettiva di recuperare a breve anche la componente internazionale altospendente rappresentata dai cinesi. “Il food e il fashion – ha sottolineato il presidente di Atri – sono fondamentali per elevare la reputation stessa dell’aeroporto”. In questo senso Gardini ha specificato come la relazione tra landlord e tenant sia sempre più stretta, al fine di favorire l’ingresso di nuovi format e innalzare la componente di servizio, che va oltre la mera qualità del prodotto.
Analogamente, la ristorazione in termini di qualità del prodotto e componente di servizio è diventata strategica anche nel network di Grandi Stazioni Retail. Come ha illustrato Sebastien De Rose, “la stazione si inserisce nel tessuto urbano, per cui oltre ai viaggiatori l’offerta food deve rivolgersi anche ai residenti, con una proposta che, da un lato, si sposta verso la premiumizzazione e, dall’altro, si mantiene estremamente democratica, al fine di soddisfare davvero tutte le esigenze”. Anche in questo contesto, l’ingresso di grandi brand internazionali, come nel caso di Areas Italia-MyChef che a breve aprirà con l’insegna Paul a Roma Termini e a seguire Milano Centrale, o delle insegne portate da Ssp (Leon, Exki e Yo!Sushi), sarà accompagnato dall’inserimento di eccellenze locali di altissimo livello: Sessa, Scaturchio e Gamberini sono tra gli esempi più recenti di pasticcerie storiche aperte nel circuito di GS Retail, a cui si aggiungeranno a breve importanti collaborazioni come quella con lo chef stellato, Antonino Cannavacciuolo.
Il ruolo dei big player
Nel mercato in concessione, l’ingresso delle insegne di ristorazione è favorito dal ruolo di importanti player specializzati in questo canale, che sviluppano sia insegne proprie sia, appunto, brand terzi. È il caso di Areas Italia-MyChef, guidata da Sergio Castelli nel ruolo di amministratore delegato.
“A livello worldwide – ha illustrato Annavelia Carrara – siamo presenti in 12 paesi, dove complessivamente serviamo circa 350 milioni di clienti all’anno, per un giro d’affari di quasi 2 miliardi di euro. In Italia – ha proseguito la manager – vantiamo circa 100 punti vendita, fatturiamo oltre 200 milioni di euro e serviamo più di 50 milioni di persone l’anno”. Leader nel segmento aeroportuale e sempre più presente anche nelle grandi stazioni, grazie soprattutto all’acquisizione di Vyta e allo sviluppo di altre insegne come Rinaldini e Caffe Vergnano, Areas Italia-MyChef ha l’obiettivo di continuare a crescere “sia negli aeroporti, dove è già presente e dove ancora non è attiva, sia nel segmento delle stazioni e Paul ne è un esempio concreto”. Ovviamente, l’attenzione da parte del player della ristorazione è massima anche per implementare nuovi format, come Pizza Flor, e per costruire nuove partnership.
L’articolo con il resoconto integrale dell’evento verrà pubblicato sul numero di settembre di Food Service.