Anche il mondo della ristorazione punta forte sull’intelligenza artificiale. In attesa di capire se sarà un fuoco di paglia o qualcosa di serio, pare sia partita una vera e propria “AI Fever”, in tutto il mondo.
AI e multibrand
È di pochi giorni fa la notizia che Yum Brands, la quale in USA gestisce Pizza Hut, KFC e Taco Bell sta collaborando con la tech company Treasure Data al fine di unificare i dati di tutte le fonti digitali, per creare un’esperienza multi-brand. Yum ha specificamente citato l’intelligenza artificiale e gli strumenti di apprendimento automatico di Treasure Data come particolarmente utili per migliorare il marketing per aumentare la frequenza e la spesa. Il comunicato stampa non ha specificato, e nessuna delle due società ha risposto immediatamente a una richiesta di chiarimento da parte di RestaurantDive, “Le capacità avanzate di intelligenza artificiale e apprendimento automatico di Treasure Data possono fornire approfondimenti ricchi e fruibili che forniscono contenuti coinvolgenti e personalizzati ai clienti”, si legge nel comunicato stampa.
AI e Design
Sempre nei giorni scorsi, dall’altra parte del mondo e più precisamente in Australia, è stata annunciata la creazione del primo ristorante tramite intelligenza artificiale. Come riportato dal Sydney Morning Herald, Il primo ristorante pop-up australiano generato dall’intelligenza artificiale, Luminary, aprirà presso il ristorante Rafi di North Sydney per una settimana a partire dal 29 luglio. La paternità del progetto si deve all’abitante di Perth Stefanie Wee, che ha utilizzato il software di intelligenza artificiale ChatGPT e Canva AI Image Generator per sviluppare il concetto come parte di una competizione nazionale ospitata dal gruppo di hospitality di Sydney Applejack, proprietario di Rafi. I menù, l’illuminazione e l’interior design generati da Wee saranno adattati in un’esperienza di ristorazione incentrata sull’arte dell’illuminazione, con bevande e piatti sostenibili ispirati agli elementi acqua, terra, fuoco e aria. “L’intelligenza artificiale è uno strumento che puoi usare per aiutare con l’ideazione e la creazione, ma non credo che supererà mai gli chef” è stato il commento di Joanna Steuart, direttore marketing e partnership di Applejack.