Approcciare il mondo della ristorazione scegliendo una consolidata formula basata su organizzazione, formazione, supporto e brand reputation. Il franchising si conferma una interessante opportunità di business per chi sceglie di muoversi in prima persona in campo imprenditoriale nel food, facendo registrare dati in crescita nonostante un contesto generale segnato da alcune difficoltà.
Se il ‘Rapporto Ristorazione 2023’ di FIPE sottolinea infatti il susseguirsi di ostacoli di varia natura, dalla crisi della domanda al rialzo dei costi di materie prime ed energia, secondo l’ultimo Rapporto Assofranchising Italia 2023 curato da Nomisma, nel 2022 i pdv del franchising sono cresciuti del +2,2% rispetto all’anno precedente. E si stima possano aumentare ancora, con una previsione di fatturato in rialzo del 3,6 per cento.
“Il franchising in Italia è in continua crescita, anche se siamo distanti dal livello di penetrazione nel mercato di Francia (30%) e Uk (40%). È d’aiuto la migliore organizzazione delle aziende che hanno creato strutture ad hoc per occuparsi di ricerche di mercato, formazione, individuazione delle location”, afferma Massimo Barbieri, Founder SOFI – Sviluppo ed Organizzazione Franchising Internazionali.
Tanto che un sondaggio condotto negli Stati Uniti ha evidenziato come il 32% dei partecipanti non avrebbe iniziato una propria attività senza la possibilità del franchising. Una percentuale rilevante, giustificata dalla ricerca di assistenza, formazione e gestione semplificata, elementi distintivi del franchising, ma anche in generale di maggiori sicurezze che questa formula può assicurare rispetto alla scelta di dar vita a una impresa individuale. Disporre immediatamente del know-how necessario per avviare l’attività in maniera ottimale e avere il costante supporto della ‘casa madre’ aiuta a vincere i timori relativi al dover affrontare in prima persona un investimento economico
Numeri e prospettive
L’attuale crescita del franchising è supportata anche dai dati relativi al triennio in corso (2023-25): dal rapporto Assofranchising Italia si evince che l’84% dei franchisor intervistati prevede ulteriori aperture in collaborazione con nuovi franchisee. Di rilievo inoltre la volontà di differenziare i rapporti di lavoro, interfacciandosi in parallelo anche con franchisee multi-unit (58%); molto battuta anche la strada che porta a stringere accordi con i franchisee multi-brand (39%). Altro elemento cruciale per il successo di questo modello è la presenza della tecnologia e il ricorso a nuove soluzioni in ambito digital per ottimizzare processi e gestione dei vari punti vendita: oltre l’80% degli intervistati ha infatti confermato di voler ulteriormente investire nel prossimo triennio.
È importante tuttavia ricordare che “il franchising non è una formula magica, ci sono casi come quello di Domino’s Pizza (18mila locali nel mondo) e del suo fallimento in Italia a ricordarcelo. Ogni franchisor, oltre a saper scegliere i franchisee, deve seguire costantemente la loro evoluzione, perché questi, per gestire un numero crescente di store, dovranno disporre di una struttura interna adeguata”, evidenzia Massimo Barbieri.
Scenari futuri
Cosa aspettarsi in ambito franchising nel nostro Paese nei prossimi anni? “In Italia il peso della ristorazione organizzata sul totale dell’Horeca è crescente: se nel 2021 era al 9%, nel 2022 siamo arrivati al 10%. Da questo punto di vista è ragionevole attendersi che la ristorazione in franchising in Italia continui a crescere bene nei prossimi anni, più del mercato nel suo complesso”, dichiara Massimo Barbieri.
Senza dimenticare brand di rilievo che stanno sviluppando il modello di franchising: “Miscusi, dopo aver aperto 13 negozi in gestione diretta, di cui uno a Londra, sta lanciando il progetto franchising. Poi Kebhouze con 23 negozi in 18 mesi di vita e una apertura in autunno a Londra. E ancora Grom, Bindi che sta per aprire con Autogrill e Lino’s Coffee”, aggiunge Barbieri. Ma sono tante le novità nel mondo franchising: da Paul che ha appena inaugurato a Roma (Stazione Termini) con MyChef (gruppo Areas), a Pret a manger che sta per aprire con Chef Express (gruppo Cremonini). Passando per Exki, catena belga di ritorno nel nostro Paese, questa volta con SSP, per chiudere con Goiko, catena da oltre 100 negozi in Spagna e alcuni in Francia, controllata da LCatterton, il fondo di investimento della Louis Vitton.
Leggi l’articolo completo abbonandoti a Foodservice↓