Rossopomodoro continuerà ad espandersi in Repubblica Ceca e Slovacchia. Dopo la prima apertura nel centro commerciale Palladium di Praga lo scorso aprile, per la catena di pizzerie napoletane vi sono infatti importanti prospettive di sviluppo per entrambi i Paesi. Ad annunciarlo è Alberto Lagorio, Master franchisee nei due mercati, in un’intervista pubblicata sul sito della Camera di Commercio Italo-Ceca.
“La nostra licenza di franchising presenta un piano di aperture minime di almeno quattro punti di ristorazione tra Repubblica Ceca e Slovacchia entro la fine del 2025, a partire da un altro punto di vendita entro la fine dell’anno – ha confermato Alberto Lagorio -. Vogliamo che il secondo punto vendita sia situato in un contesto diverso da quello di un centro commerciale, perché Rossopomodoro è soprattutto un marchio di cibo da strada. I prossimi pdv saranno sicuramente a Praga e stiamo valutando diverse situazioni, sia zone centrale turistiche che zone residenziali”.
Secondo il manager, Rossopomodoro aveva già intenzione di svilupparsi nella capitale ceca, ma lo scoppio della pandemia ha costretto a una revisione dei piani di espansione. “Rossopomodoro, che ha anche molti locali di proprietà, ha dovuto rivedere la sua rete. A questo punto si è creata la possibilità di entrare in Repubblica Ceca tramite il franchising – ha raccontato Alberto Lagorio -. La nostra proposta vuole essere di una cucina di tutti i giorni. In Italia il nostro tipo di cucina è paragonabile a una moderna trattoria. All’estero la pizza rimane sempre quella napoletana ma nel menu inseriamo anche i grandi classici della cucina italiana. Si potrebbe dire che la nostra cucina è ‘quella della nonna’ con piatti semplici e ben fatti. E i numeri sono buoni. A favorirci è ovviamente la posizione, perché per il Palladium passano molte persone, oltre ai praghesi anche i turisti, compresi quelli provenienti dall’Italia. Ma sono tanti anche i cechi che ci vengono a trovare e tornano. Stiamo costruendo una base di clienti locali – conclude Lagorio – in modo da poter bilanciare i periodi in cui il numero di turisti in città è minore”.