Mentre si avvicina il 31 dicembre 2023, giorno in cui dovrebbero scadere le semplificazioni previste per l’installazione dei dehors, i senatori di Fdi Andrea De Priamo e Gaetano Nastri hanno presentato alcuni emendamenti al Ddl Concorrenza che dovrebbero portare al prolungamento fino alla fine del 2024 del regime “facilitato” sull’apertura di spazi esterni da parte delle attività di ristorazione.
Bar, ristoranti, pub e altri pubblici esercizi potrebbero così continuare a tenere tavolini, dehors e pedane su strade, marciapiedi e aree di interesse culturale o paesaggistico senza autorizzazioni fino al 31 dicembre del 2024, come previsto dalla norma introdotta nel 2020 per favorire la ripresa delle attività economiche sospese o ridotte per l’epidemia di Covid-19.
Plauso di Fipe
Gli emendamenti al Ddl concorrenza ottengono il plauso di Fipe-Confcommercio: “I dehors, se ben pensati e strutturati, sono certamente un valore aggiunto per le imprese della ristorazione, ma soprattutto un elemento qualificante per gli spazi urbani – dichiara la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi –. Lavoriamo per promuovere un nuovo approccio in relazione a tali strutture, che non sono più una semplice appendice dell’attività commerciale, ma un modo nuovo di vivere la convivialità. Con l’obiettivo di contribuire a favorire un cambiamento di paradigma da pura occupazione del suolo pubblico a una vera e propria riprogettazione urbana degli spazi esterni, abbiamo chiesto già a febbraio scorso alle istituzioni di regolamentare in modo strutturale questi spazi. Titolari di attività ed enti locali dovrebbero condividere lo stesso obiettivo, ossia promuovere uno sviluppo ordinato delle attività commerciali, riqualificando al tempo stesso gli spazi urbani e valorizzando il patrimonio architettonico, artistico e monumentale del Paese. Non dimentichiamo, inoltre, che i dehors svolgono anche un importante ruolo sociale, quali presidi di sicurezza nei vicoli e nelle vie delle nostre città. Un aspetto, questo, particolarmente apprezzato dai cittadini, che li ritengono funzionali per la convivialità e migliorativi di alcune aree particolari dei nostri centri urbani”.
Soddisfatti i ristoratori: più spazio e più serenità
Sulla stessa lunghezza d’onda anche i commenti dei ristoratori, secondo quanto dichiarato da alcuni titolari di locali di Milano e Roma. Che però chiedono anche norme chiare che regolino l’occupazione del suolo pubblico e collaborazione tra esercenti e addetti ai controlli.
“La possibile proroga fino al 31 dicembre 2024 dell’Osp-Covid rappresenta una importante presa di coscienza delle nostre istituzioni, che cominciano a prendere in considerazione una categoria che può contribuire sia economicamente che esteticamente al miglioramento e alla crescita della nostra città – sottolinea Aquilino Di Filippo, titolare del ristorante Sinatra a Roma – Sarebbe comunque opportuno che in questa nuova prospettiva, quella della proroga per un anno, le istituzioni si impegnassero a regolarizzare in maniera precisa e coerente i dettami da seguire per un maggior decoro della città stessa, evitando, cosi, controversie, ricorsi e incomprensioni tra la nostra categoria e il personale addetto al controllo. Il mondo della ristorazione può dare a Roma un contributo molto importante ed è giusto che gli si dia la possibilità di partecipare, nel rispetto della chiarezza delle regole”.
Sempre a Roma, anche Alessandra Ruggeri de l’Osteria della Trippa appoggia la proposta di proroga “La pandemia – dice – ci ha fatto capire che avere un spazio esterno più o meno grande ci permette non solo di continuare ad avere un’attività da un punto di vista finanziario, ma ci consente anche di ospitare clienti più sereni e rilassati in merito al problema Covid – dichiara – L’importante è regolamentare quello che si intende per occupazione del suolo pubblico. Questi spazi, che siano pedane o parti di marciapiede, non vanno a togliere nulla al cittadino, anzi in alcune zone i dehors dal mio punto di vista creano un valore aggiunto e un plus estetico se gestiti e allestiti bene. Per questo auspico che ci sia collaborazione tra noi che li installiamo e chi deve controllarne il loro utilizzo e conformità”.
I comuni non aiutano, ma i dehors sono un’opportunità
Filippo Sironi, co-founder della famiglia di macellerie con cucina Il Mannarino e Sandra Ciciriello, founder di 142 Restaurant a Milano chiamano in causa le amministrazioni cittadine. “Tutto bellissimo a livello nazionale – attacca Sironi -. Ma se solo i comuni rispondessero alle richieste e facessero lavorare le aziende… Fra Milano, Como e Brescia abbiamo tempi di risposta che superano l’anno. Impossibile in questo modo lavorare e dare continuità di servizio nei dehors”.
“Noi in corso Colombo non siamo riusciti a fare il dehors – gli fa eco Sandra Ciciriello – e per questo non nascondo la mia irritazione. La strada, oltre ad essere dissestata, è considerata ad alto traffico. Ci sono i tram che di notte fanno rally e autobus che sfrecciano tra una macchina e l’altra. La strada è piena di buche e di scavi. Questa città ha ormai bisogno di altro e il sindaco Sala deve rendersene conto. Comunque, viva i dehors, sempre!”
Marcello Rizza, Ceo & founder di Al Mercato Steaks & Burgers e Luca Pellizzari, titolare di Poke Samba, entrambi a Milano, si concentrano invece maggiormente sull’opportunità offerta dai dehors. “Giocano un importante ruolo nella visibilità di un locale in zone di alto flusso di persone – dichiara Rizza – Parlano a chi passa: la presenza di persone sedute all’esterno chiama altre persone. È un processo naturale, quindi strategicamente bisognerebbe riempire prima il dehor e poi l’interno”.
“Siamo felicissimi di questa proroga, che stavamo attendendo – aggiunge Pellizzari – I dehors nelle grandi piazze e nelle strade sono un’opportunità per ammirare la città e godere degli spazi esterni, per cui ci auguriamo di poter proseguire. Noi in particolar modo nel nostro ristorante di piazza Sant’Alessandro possiamo godere della bellezza che ci circonda, sempre nel rispetto della cultura e del decoro”.