Aldilà dell’oceano, quella tra robot e ristorazione non è più da considerarsi una novità, che si tratti di preparazione dei cibi o di delivery. E l’ultima notizia arriva dalla Florida.
La catena di convenience store Re-Up infatti, come riportato da un comunicato dell’azienda, ha annunciato l’intenzione di robotizzare diverse cucine dei suoi punti vendita. Come da prassi abbastanza diffusa, l’intenzione della catena è quella di automatizzare le operazioni più ripetitive e/o pericolose, come la preparazione del caffè e la frittura dei cibi, e lasciare così al personale umano più tempo da dedicare ai clienti. La prima partnership in tal senso è stata siglata con l’azienda di robotica Nala Robotics, che ha sviluppato la stazione di frittura Wingman, dotata di sensori, meccanismi di cottura di precisione e algoritmi di apprendimento automatico che gli consentono di preparare il cibo senza l’intervento umano.
Esperienzialità al giusto prezzo
“Sfruttando la potenza dell’intelligenza artificiale, siamo in grado di offrire ai nostri clienti esperienze di acquisto e ristorazione al giusto prezzo,personalizzate e sicure – ha affermato. il fondatore e amministratore delegato Michael Salafia –. Crediamo che questo concetto rivoluzionario porterà una ventata di novità nelmodo il modo in cui le persone fanno acquisti e si riforniscono”.
Manney ha affermato via e-mail che, mentre Re-Up cerca di aumentare il numero dei suoi negozi – ha oltre 30 sedi “in cantiere” – rimane “risoluto” sui programmi alimentari guidati dalla robotica, che si concentreranno su pulizia, velocità e garanzia di accuratezza e consistenza.
Robotizzazione in crescita
Sebbene siano una novità nel settore dei minimarket, negli ultimi anni gli chef robotici hanno iniziato ad emergere nel settore della ristorazione. Marchi come Chick-fil-A e Sweetgreen hanno installato robot nei loro ristoranti, e quest’ultimo ha affermato di aver notato miglioramenti nella produttività, nell’accuratezza degli ordini e nel turnover della manodopera.