Dopo diversi mesi dal lancio dei kiosk e dell’e-commerce, si può affermare che in Yum Brands, la compagnia alla quale fanno capo KFC,Pizza Hut, Taco Bell, le vendite digitali abbiano raggiunto un livello più che soddisfacente.
Boom digitale
Come riportato dal portale americano Restaurantdive infatti, il canale digitale dell’azienda è sulla buona strada per generare 30 miliardi di dollari di vendite annuali. Le vendite digitali hanno raggiunto il 55% delle vendite a livello globale durante il primo trimestre, ha dichiarato nei giorni scorsi il CEO David Gibbs durante la trimestrale conferenza sugli utili. Questa è stata la prima volta in cui le vendite digitali hanno rappresentato oltre il 50% delle vendite a livello di sistema. Nel primo trimestre, le vendite digitali si sono avvicinate agli 8 miliardi di dollari, in crescita dell’11% su base annua, e come dichiarato in apertura, sono sulla buona strada per generare 30 miliardi di dollari “che da sole rappresenterebbero una delle più grandi società di ristorazione al mondo”, ha affermato Gibbs.
I numeri del successo di Yum Brands
Gibbs ha affermato che le vendite digitali sono aumentate grazie alla continua implementazione della tecnologia tra i suoi marchi, alla maggiore adozione da parte dei consumatori del “click & collect” e raccogli e alle vendite stabili sulle piattaforme di delivery. L’implementazione della tecnologia ha aiutato la compagnia a far crescere le vendite digitali da circa il 20% nel 2019 a oltre il 50% nel 2023, ha continuato Gibbs. L’azienda ha implementato i totem, un sistema di punti vendita basato su cloud e vari strumenti di intelligenza artificiale e automazione back-of-house.
Clienti e affiliati
“I nostri consumatori godono ora di un’esperienza più accattivante e fluida, che li porta ad aumentare la frequenza d’acquisto e il valore dello scontrino – ha spiegato Gibbs. I nostri affiliati godono di notevoli vantaggi in termini di produttività poiché i membri del loro team non perdono più tempo a prendere ordini e pagamenti per la metà di tutte le transazioni, il che si traduce in una maggiore economia a livello di punto vendita”.