McDonald’s ha dichiarato che è in fase di ultimazione il test pilota relativo agli ordini vocali drive-thru automatizzati negli USA, progettato in collaborazione con IBM. La catena di fast food vede comunque un futuro per tale tecnologia e prevede di prendere una decisione sulla tecnologia entro la fine dell’anno.
Il progetto, che come si legge in una nota dell’azienda “utilizza la tecnologia AI nei drive-thrus dei ristoranti per aiutare a migliorare le crescenti richieste dei nostri team di ristoranti”, aveva lo scopo di determinare l’importanza di eventuali risparmi operativi o miglioramenti della velocità del servizio. Mentre il progetto si avvia alla sua conclusione, McDonald’s ha affermato che il test “ci ha dato la certezza che una soluzione per l’ordinazione vocale per il drive-thru farà parte del futuro dei nostri ristoranti”.
La catena di fast-food non ha comunque chiarito se l’iniziativa sia stata un successo o meno, o in base a quali parametri abbia determinato le prestazioni degli strumenti di ordinazione vocale di IBM. Nel 2022, i rapporti degli analisti suggerivano che la tecnologia IBM avesse sottoperformato le aspettative.
Le mosse della concorrenza
Negli ultimi anni altre importanti catene QSR hanno testato e aggiunto ordini vocali drive-thru automatizzati. Wendy’s, attraverso una partnership con Google, ha sviluppato una piattaforma AI drive-thru chiamata Wendy’s FreshAI, che secondo la catena ha prodotto un miglioramento di 22 secondi nella velocità del servizio in un luogo di prova. Checkers and Rally’s, nel frattempo, ha implementato l’intelligenza artificiale vocale, incluso uno strumento di lingua spagnola, in centinaia di sue sedi.
McDonald’s è rimasto a bocca chiusa riguardo all’intelligenza artificiale drive-thru nelle sue recenti call con gli investitori, anche se il CEO Chris Kempczinski ha affermato, in occasione del meeting sugli utili del quarto trimestre 2023 dell’azienda, che “la nostra più grande opportunità per crescere e acquisire nuovi clienti, costruendo allo stesso tempo relazioni più significative con loro, si traducono in un maggiore investimento nel digitale e nella tecnologia”.