Dopo aver siglato diverse partnership importanti con format di primo piano, sulle quali spicca certamente Burger King, Impossible Foods ha deciso di mettersi in proprio.Lo scorso 13 agosto infatti, la numero due del plant-based mondiale ha inaugurato un concept fisico di ristorazione chiamato Impossible Quality Meats presso l’XMarket Food Hall vicino a Uptown Chicago.
“Si tratta di disponibilità e accessibilità”, ha affermato il CEO Peter McGuinness in un’intervista esclusiva con Food Dive. “Molte persone pensano che i prodotti a base vegetale siano come una birra calda o una doccia fredda, e semplicemente non lo sono”.
McGuinness ha affermato che l’inaugurazione è una dimostrazione di forza del marchio e un modo creativo per riunire il portfolio dell’azienda, con prodotti a base di carne di manzo, pollo e maiale disponibili a colazione, pranzo e cena.
Prodotti che sono stati la base di partenza per lo sviluppo del concept, che sarà comunque aperto solo per un periodo di tempo limitato.
Negli ultimi mesi, l’azienda si è concentrata sulla sensibilizzazione dei suoi prodotti e sul miglioramento dall’impatto ambientale della carne di origine vegetale, adottando una strategia diversa dai suoi concorrenti.
“Penso che l’intera categoria sia stata eccessivamente intellettualizzata, e in alcuni casi politicizzata, e in altri casi è stata poco inclusiva, ed è stata molto pesante”. ha affermato McGuinness, Sebbene gli aspetti ambientali e nutrizionali siano importanti, ha precisato McGuinness, l’azienda sta cercando di eliminare la retorica dalla categoria.
A marzo, Impossible ha cambiato il marchio, cambiando il suo packaging per attrarre chi mangia carne. Con il colore rosso al centro del nuovo look dei prodotti, l’azienda ha affermato di averli riorientati per “produrre carne da piante che abbia un sapore buono o migliore di quella animale e sia competitiva dal punto di vista nutrizionale”.
Mentre Beyond Meat si è appoggiata alle tendenze della salute e del benessere per lanciare nuovi prodotti, Impossible cerca di riportare sullo stesso livello l’esperienza di mangiare prodotti a base di carne convenzionali e pasti a base vegetale.