Poco più di 5 mesi. Tanto è durato l’interregno di Laxman Narasimhan, come CEO di Starbucks, che nelle scorse settimane si è dimesso dal suo incarico con effetto immediato. Gli succederà Brian Niccol, CEO di Chiptole dal 2018, a partire dal 9 settembre 2024. Per gentile concessione di Chipotle.
La scelta non è casuale, considerata la crescita avuta dalla catena negli ultimi anni, spinta anche dal fortissimo orientamento all’innovazione. Nelle intenzioni della catena fondata da Howard Schultz, Niccol potrebbe infatti aiutare a rimettere in carreggiata il gigante del caffè, che continua ad affrontare cali nel traffico e nelle vendite. Parametri che sono invece aumentati presso Chipotle lo scorso trimestre.
Le ragioni dietro il cambio
Starbucks ha dovuto affrontare continue critiche da parte dell’investitore attivista Elliot Management Group e dell’ex CEO della catena Howard Schultz, in merito ai risultati finanziari poco brillanti. La catena ha lanciato diverse nuove bevande, ma non sono state sufficienti a spostare l’ago della bilancia relativo alla domanda dei consumatori e la catena ha inoltre osservato un vertiginoso calo del traffico.
“La sostituzione di Laxman Narasimhan come CEO di Starbucks è il risultato di una crescente insoddisfazione, in particolare da parte degli investitori attivisti, per il modo in cui è stata gestita la catena – ha affermato Neil Saunders, Amministratore delegato di GlobalData, in una dichiarazione via e-mail –. C’è la sensazione che Starbucks sia stata sulla difensiva per troppo tempo e che abbia perso di vista le proprie origini”.
Chi è Brian Niccol
Niccol ha una vasta esperienza nel ribaltare le sorti di un brand. È entrato a far parte di Chipotle nel periodo in cui stava affrontando una forte resistenza da parte dei consumatori per problemi di sicurezza alimentare dopo che, tra il 2015 e il 2018, più di 1’000 clienti subirono una intossicazione da Escherichia Coli, per il quale il format americano è stato costretto a pagare un risarcimento di 25 milioni di dollari.
“La profonda esperienza di Niccol nel servizio di ristorazione sarà utile mentre Starbucks affronta un cocktail di sfide tra cui aumento dei costi, problemi di manodopera, inefficienza operativa e una crescente insoddisfazione tra i clienti – ha affermato sempre Saunders –. Tuttavia, data la portata delle sfide, sarebbe irragionevole aspettarsi che un cambio di leadership produca risultati immediati“.