La condivisione dei dati quale chiave per la crescita del travel retail

Ampliare le traiettorie di ricavi nel ‘customer journey’ del business traveller, creando una sinergia tra i vari attori del contesto aeroportuale
La condivisione dei dati quale chiave per la crescita del travel retail

La condivisione dei dati sui viaggiatori quale filo conduttore per dar vita a una sinergia che consenta a tutti gli operatori del contesto aeroportuale di ampliare le traiettorie di ricavi derivanti dall’interazione con i passeggeri. Questo il tema al centro dell’evento ‘Affiliate marketing: come ampliare le traiettorie di ricavi nel customer journey del business traveller’ organizzato a Malpensa da diociottofebbraio, società di consulenza di direzione basata a Milano, attiva dal 1999, che ha maturato un focus specifico e distintivo sui settori aviation, aerospace & defence, business travel e travel retail. Il tavolo di confronto animato da figure manageriali di spicco e moderato da David Jarach, Executive Chairman di diociottofebbraio, ha regalato spunti di riflessione su un tema discusso da tempo, quello relativo all’importanza della creazione di una sinergia congiunta per consentire a tutti i player aeroportuali di lavorare con maggiore efficacia. Discorso che naturalmente coinvolge anche l’offerta F&B, in costante evoluzione grazie all’ampliamento delle proposte gastronomiche e al sempre maggiore riscorso alle opportunità rappresentate dal digitale, dai pagamenti elettronici alla prenotazione dei pasti.

Attivare sinergie tra tutti gli operatori del travel retail

La valorizzazione dell’offerta F&B è da tempo una priorità per Aeroporti Milano: siamo stati i primi a portare Pret a Manger e la cucina libanese e lavoriamo costantemente con i partner della ristorazione per cogliere le opportunità rappresentate dalla digitalizzazione dell’esperienza. Oggi è possibile prenotare il pasto con il proprio smartphone per poi ritirarlo e presto verrà introdotta la consegna al gate. Abbiamo anche realizzato un Market Place digitale sul quale i vari brand possono inserire i loro prodotti consentendo ai passeggeri di acquistare in anticipo ciò di cui hanno bisogno” – evidenza Tomaso De Abbondi, Head of Non aviation Marketing and Retail Operations Management di SEA. Attivare sinergie tra tutti gli operatori del travel retail per consentire di finanziare politiche di stabilità e qualità è invece la priorità secondo Stefano Gardini, Presidente Atri (Associazione Travel Retail Italia) nonché Direttore Business Non Aviation Aeroporto G. Marconi di Bologna Spa: “L’evoluzione del mercato è indispensabile perché il trasporto aereo vive un momento non brillate: i dati relativi alle vendite dei Duty Free sono positivi ma occorre tener conto della spinta inflattiva che fa capire come le indicazione numeriche siano valide a valore, ma non a volume”.

La soluzione indicata da Gardini è rappresentata dalla creazione di un sistema di servizi aeroportuali con una comunicazione efficace, oltre a intervenire in maniera verticale sulla spesa del passeggero per farla aumentare, in un modello di business che deve andare in profondità sulle sue esigenze. “Le compagnie aeree devono condividere dati utili con una logica di marketing di filiera che oggi funziona poco e che però aiuterebbe tutti se divenisse funzionale. Per costruire una politica aderente ai bisogni e alle necessità si devono mettere in rete attori in possesso dell’adeguata conoscenza delle esigenze dei consumatori, e condividere le informazioni con chi può soddisfare queste esigenze” – conclude Gardini.

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