Pochi giorni dopo aver chiuso 50 ristoranti, lo scorso sabato 2 novembre 2024 la catena di casual dining ha presentato istanza di protezione dal fallimento, come riportato da Nation’s Restaurant News.
Le turbolenze
L’annuncio arriva al culmine di un periodo decisamente turbolento, iniziato con la chiusura di 36 punti vendita lo scorso gennaio e del fallimento del master franchisor un UK che ha portato alla chiusura di 87 ristoranti sul suolo britannico. Non secondario l’avvicendamento di ben tre CEO nel giro di pochi mesi lo scorso anno. Secondo la dichiarazione di fallimento nel distretto settentrionale del Texas, i restanti ristoranti rimarranno aperti durante il periodo di ristrutturazione e l’azienda nel frattempo “esplorererà alternative strategiche al fine di garantire la sostenibilità a lungo termine del marchio”. Il marchio e la proprietà intellettuale del format sono di proprietà di un gruppo di investitori esterni e non fanno parte del processo di fallimento, al pari. dei ristoranti di proprietà degli affiliati.
Le dichiarazioni
“I prossimi passi sono azioni difficili ma necessarie per proteggere gli interessi dei nostri stakeholder, compresi gli affiliati nazionali e internazionali e i nostri stimati membri del team in tutto il mondo – ha affermato Rohit Manocha, presidente esecutivo di TGI Fridays Inc. in un comunicato. Il motore principale delle nostre sfide finanziarie è derivato dal Covid-19 e dalla nostra struttura di capitale. Questa ristrutturazione consentirà ai nostri ristoranti di procedere con un’infrastruttura aziendale ottimizzata che consenta loro di raggiungere il loro pieno potenziale”.
I commenti
La notizia ha avuto ovviamente ampio spazio sui media di settore e non solo. John Bringarderner, capo di Debtwire, in una dichiarazione inviata via email a Restaurant Dive, ha dichiarato: “Poiché il debito cartolarizzato a sostegno degli affiliati è un tipo speciale di finanziamento a distanza in caso di fallimento, essi rimarranno fuori dal Capitolo 11 e continueranno a operare: i clienti non dovrebbero notare alcuna differenza. È improbabile che i consumatori di molti ristoranti vedano cambiamenti immediati“.
Brad Sandler, partner della società in fallimento e ristrutturazione Pachulski Stang Ziehl & Jones, ha affermato che il processo del Capitolo 11 potrebbe essere il modo più sicuro per le aziende gravate dagli affitti di migliorare la propria situazione. “Nella misura in cui esistono un gran numero di località non redditizie, l’unico modo per affrontarle in modo efficace e, francamente, efficiente è attraverso una procedura di fallimento – ha affermato Sandler. In caso di fallimento, un’azienda può rifiutare contratti di locazione non redditizi”.