ATRI: ecco quale sarà il 2025 del travel retail

Il traffico passeggeri sarà in continua crescita e mutazione
ATRI: ecco quale sarà il 2025 del travel retail

“Uno sguardo all’Aviation e al Travel Retail 2025” è il titolo del webinar tenuto da ATRI – Associazione Travel Retail Italia per cercare di analizzare, assieme ai suoi associati, come sta cambiando il comparto, grazie al contributo di discussione di diciottofebbraio, società di consulenza di direzione specializzata nel comparto aviation, business travel e travel retail.

“Nel 2025 il travel retail nel mondo dovrebbe aumentare per arrivare fino a 100 miliardi di dollari con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 7,5% dal 2019 al 2025; ovunque, dalle stazioni agli aeroporti italiani, abbiamo assistito al raggiungimento e superamento dei volumi pre pandemici con un fondamentale contributo dei viaggiatori internazionali. Abbiamo affrontato l’aumento inflattivo in Italia in modo ancora migliore di altri Paesi, grazie alla nostra incredibile voglia di risalire la china dopo un biennio decisamente difficile. Sicuramente è stato importante il riscontro avuto dalla riduzione della soglia del tax free shopping da 154,95 a 70,01 euro, un provvedimento del Ministero del Turismo che ci consente di tirare le fila in modo incoraggiante a fine 2024 con performance che rivelano incrementi ancor più significativi del retali tradizionale”ha dichiarato Stefano Gardini, Presidente ATRI, introducendo i lavori di giornata.

Lo scenario macroeconomico

David Jarach, executive chairman di diciottofebbraio, legge lo scenario che si prospetta nel quadro di un’attesa crescita economica globale (+3,2%), nei fatti capace di sprigionare una grande resilienza a fronte di fattori esogeni, tra cui i conflitti geopolitici, l’inflazione ed il connesso permanere di alti tassi d’interesse. Esiste comunque un quadro più pessimistico rispetto a questi valori, che è legato ad un peggioramento delle tensioni internazionali ed un mancato riassorbimento dell’inflazione, laddove in Italia la situazione potrebbe comunque risultare meno complessa rispetto ad altri Paesi, in primis la Francia. Si osserva inoltre come la crescita dell’economia globale nel 2024 sia stata ancora una volta trainata dalle economie emergenti, che hanno registrato un incremento attorno al 4.2%. Tale performance sarà probabilmente replicata anche nel 2025, mentre in Europa, e in altre econome avanzate, il tasso si è attestato nel 2024 all1,7% e arriverà all1,8% nel 2025. Permangono per il 2025 numerosi punti di attenzione con riferimento alla Cina, mentre la Germania dovrebbe progressivamente uscire dall’attuale recessione.

Il traffico passeggeri

In ascesa anche il volume di passeggeri del traffico aereo, tradizionalmente correlato al PIL: si stima che, da qui al 2040, i passeggeri aumenteranno a livello mondiale del 3,4%, per un totale di 3923 milioni di passeggeri in più. Restano le preoccupazioni per il tema dei costi operativi, in considerazione del cambiamento delle rotte per via della guerra russo-ucraina che costringe i vettori europei a più lunghi percorsi e a una gestione del personale di bordo più costosa. Va peraltro ormai scemando l’effetto del “Revenge travel” già dallo scorso giugno, a partire dal mercato statunitense, fino, in modo diffuso, al contesto europeo, senza contare le problematiche relative ai ritardi nella consegna dei nuovi aeromobili.

In questo senso nel 2025 il traffico passeggeri negli aeroporti europei dovrebbe passare da una crescita del 10% prevista nel 2024 a un più conservativo, ma comunque significativo, +8% su base annua. “Bisogna anche osservare con attenzione la crisi emergente del mercato low cost negli Usa, a partire da Spirit Airlines, legata in prima battuta alla risposta imitativa da parte dei vettori tradizionali che ha annacquato il vantaggio competitivo dei primi. Un altro fenomeno interessante è quello dell’inserimento di nuovi velivoli a fusoliera stretta A321XLR sul lungo raggio, a partire da Iberia, che potranno permettere di inaugurare nuove tratte con connotazione punto-a-punto e hub bypassing” – ha evidenziato il professor Jarach.

Il travel retail

Nel 2025 si tornerà a valori superiori al 2019 nel comparto del duty free, mentre si affacciano con forza sullo scenario internazionale nuove nazionalità di spender: quello vietnamita e quello filippino per quanto concerne l’Asia, mentre il dato degli Emirati Arabi Uniti appare influenzato dalla forte componente di cittadini russi li ora basati.

Sulla base dei dati di una ricerca Mindset, è peraltro possibile tracciare quali sono le principali caratteristiche a livello di comportamento di consumo del viaggiatore per ciò che concerne il travel retail. Lo shopping appare favorito dal buon rapporto qualità prezzo per la maggior parte degli intervistati (26%), per la comodità (19%), quando vi è sufficiente tempo a disposizione per scegliere (17%) e per la fedeltà al brand (16%). Ancora, la maggior parte degli acquirenti nei luoghi di viaggio sceglie di comprare per sé (51%), mentre il 25% compra per fare un regalo, il 16% sceglie qualcosa da condividere al ritorno, e l’8% compra su richiesta. Molti non pianificano l’acquisto: il 28% sceglie d’impulso, mentre il 22% non ha idee specifiche. Ancora, il 16% vuole un prodotto specifico ed il 12% un brand cui è legato.

Un dato importante viene confermato con riferimento al travel retail: per molti passeggeri è basilare l’interazione con il personale considerando che il 50% degli acquirenti interagisce con gli addetti alla vendita e, tra questi, il 73% è influenzato positivamente dai loro consigli.

Photo credits: ATRI Italia.

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