La pandemia non risparmia nemmeno l’alta ristorazione. E anche gli stellati, strozzati dalle mancate aperture serali in tutto il mondo, alzano bandiera bianca. Albert Adrià (nella foto), fratello minore di Ferran Adrià – chef rivoluzionario e guru del credo molecolare che ha portato la cucina spagnola a vette prima sconosciute con El Bulli – ha deciso di gettare la spugna: l’intero gruppo El Barri, ben quattro ristoranti in partnership coi fratelli Iglesias, ha chiuso i battenti dopo aver accumulato debito per oltre 8 milioni di euro.
SOPRAVVIVE SOLO ENIGMA
Tickets, Pakta, Hoja Santa e Bodega 1900, questi i nomi dei quattro locali, rappresentavano un punto di riferimento della ristorazione spagnola moderna e il desiderio del minore dei fratelli Adrià di mantenere Barcellona sulla cresta dell’onda della scena culinaria internazionale dopo la chiusura di El Bulli.
Ma nessuno di loro aveva più ripreso le attività dopo il primo lockdown totale deciso dal governo spagnolo a marzo 2020. Anche Enigma, l’unico locale superstite facente capo ad Albert Adrià ma non è incluso nella partnership con il gruppo Iglesias, potrebbe rialzare le serrande solo nel 2022.
DECINE DI DIPENDENTI VITTIME DELLA CRISI
Ai media spagnoli Albert Adrià ha dichiarato: “El Barri è stato un sogno che ora scompare dopo dieci anni. Non mi piace abbandonarmi alla nostalgia ma non certo che tante persone che hanno lavorato coi noi potranno dire con orgoglio di aver fatto parte di questo sogno”. Proprio i dipendenti erano già stati quasi dimezzati durante i primi lockdown:dai 230 iniziali erano passati a 130, tutti in cassa integrazione. La mannaia sulle speranze di riapertura dei locali è stata la decisione del governo spagnolo di impedire agli esercizi le aperture serali, come in Italia. La scelta del team era stata quella di non aprire solo a pranzo, perché per il format di ristorazione scelto questa soluzione non avrebbe funzionato vista anche la totale assenza di un pubblico internazionale.