DoorDash verso il lancio di una carta di credito brandizzata

Secondo il Wall Street Journal il gigante del food delivery in Usa e il servizio di spesa a domicilio Instacart introdurranno sistemi di pagamento a marchio entro il 2021. Offerte, anteprime e cashback per fidelizzare i clienti dopo il boom nei mesi del lockdown
DoorDash verso il lancio di una carta di credito brandizzata

Due nuovi player del delivery negli Stati Uniti stanno per entrare nel mondo delle carte di credito brandizzate: si tratta di Instacart, titolare di uno dei network di consegna e ritiro di generi alimentari più grandi del Paese e di DoorDash, il principale attore del mercato del food a domicilio negli Usa.

LANCIO IN PROGRAMMA ENTRO LA FINE DEL 2021

Stando allo scoop di Anna Maria Andriotis e David Benoit sul Wall Street Journal entrambe le società avrebbero già stretto accordi con J.P. Morgan per pianificare il lancio, entro fine 2021, della prima forma di pagamento a marchio dedicata ai clienti più fedeli. Un settore in cui si sono mossi sinora con grande successo alberghi e compagnie aree e anche diverse insegne di distribuzione, all’estero e anche in Italia, ma che non aveva ancora visto l’ingresso di operatori del mondo del food delivery.

BOOM DEI FATTURATI NELL’ERA DEL COVID

Non è un caso, probabilmente. Si tratta di due società salite alla ribalta durante la pandemia, che meglio e più in fretta di altri hanno saputo intercettare e soddisfare le nuove esigenze di consumo. Entrambe sono state protagoniste di una crescita esponenziale dei volumi durante il lockdown. Instacart, valutata 7,9 miliardi di dollari nel 2019, è salita sino 17,7 miliardi di valore, mentre DoorDash tra ottobre e dicembre 2020 ha fatturato 970 milioni di dollari, contro i 298 milioni del 2019 (+226%).

UNO STRUMENTO DI FIDELIZZAZIONE

La decisione di entrare nel mercato dei prodotti di pagamento e credito a marchio si inquadra nella volontà di capitalizzare l’enorme mole di contatti generati durante la pandemia di Covid-19, e trasformare un cliente occasionale in un loyal customer, che mantenga le medesime abitudini di acquisto e consumo in remoto anche una volta che l’emergenza sarà finita. I titolari della carta avranno accesso a formule di premialità in termini di prezzo, accesso riservato ad anteprime e offerte, condizioni speciali che, stando alle indiscrezioni, arriveranno sino al 5% in forma di cashback.

UPSCALING E VENDITE COMPLEMENTARI

Il sito Payments Dive, specializzato nell’analisi delle ultime tendenze in ambito retail e horeca, a corredo della notizia del WSJ ha pubblicato un’analisi di Vaidik Trivedi in cui ha evidenziato quanto una soluzione di questo genere rappresenti anche un modo per generare upscaling nelle vendite riducendo i costi di ricerca di nuovi potenziali clienti. Allo stesso database di utenti viene proposta la possibilità di incrementare lo scontrino medio, migliorando anche l’esperienza di vendita grazie alla presenza di nuovi, possibili partner.

UN SETTORE IN CRISI?

Certo è che a leggere i numeri del settore, quello di Instacart e DoorDash appare come un salto nel vuoto, senza paracadute. L’uso delle carte di credito a marchio aziendale o di insegna è drammaticamente sceso, nel 2021: il report di Equifax parla di un calo dai 231,6 milioni di account attivi di febbraio 2020 ai 196,3 milioni di un anno dopo (-15,4%). E chi ha mantenuto la carta l’ha comunque utilizzata meno, passando dai 77,5 miliardi di dollari di febbraio 2020 ai 66,7 miliardi dello stesso mese nel 2021. Anche i settori tradizionalmente più strategici per l’impiego delle carte di credito, come i viaggi, hanno vissuto un crollo verticale (-70% nel circuito Visa, -69% per American Express).

Ecco perché gli istituti finanziari sono più che felici di collaborare con nuove realtà, dinamiche e basate su un modello di dialogo con i propri clienti che è figlio della comunicazione digitale e social e come tale viene percepito in modo light, divertente, meno impegnativo. E funziona.

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