La voglia di ripartire del fuori casa è dimostrata dai numerosi progetti e iniziative lanciate dai protagonisti della filiera. È il caso di Metro Italia, che il 30 giugno ha inaugurato la nuova sede, a San Donato Milanese, alla presenza del sindaco Andrea Checchi, del vicesindaco Gianfranco Ginelli e del coordinatore della Protezione civile Giuseppe Decaro.
Tanya Kopps, CEO di Metro Italia ha spiegato che «il progetto è nato oltre un anno e mezzo fa dalla volontà di avvicinare sempre di più la nostra sede al business e ai professionisti dell’Horeca. Così come vogliamo essere all’avanguardia per i nostri clienti altrettanto lo vogliamo essere per le nostre persone“.
I NOMI DELLE PIAZZE PER LE AREE DI LAVORO
Per i 400 dipendenti di Metro Italia della sede di San Donato è arrivato, quindi, il momento di vivere i nuovi spazi di lavoro, che sono situati sopra lo storico punto vendita, all’insegna di una cultura basata sull’inclusione.
In Metro Village le differenti aree di lavoro portano il nome delle più importanti piazze delle città italiane: piazza della Scala, piazza di Spagna, piazza San Carlo e piazza della Signoria per evocare anche quel clima di convivialità, incontro e scambio che le piazze italiane hanno sempre rappresentato.
TANTI SPAZI IN CONDIVISIONE
La luminosità degli ambienti è uno degli aspetti più evidenti in tutti gli spazi di lavoro, mentre i materiali innovativi consentiranno l’insonorizzazione per far vivere ai dipendenti uno spazio condiviso fatto di postazioni prenotabili.
Moltissimi anche gli ambienti comuni, oltre alle sale meeting: divanetti a quattro posti che garantiscono privacy e insonorizzazione e tanti spazi in condivisione per telefonate, pause o scambi informali tra colleghi.
Le persone continueranno a poter alternare giornate di lavoro in ufficio e in smart working per favorire un responsabile equilibrio vita-lavoro.
“Si tratta di un vero cambiamento di prospettiva“, ha affermato Vanessa Catania, direttore Risorse umane Metro Italia. “L’ufficio diventa un luogo aperto per condividere esperienze, scambiare idee e fare nascere progetti interfunzionali“.