Complici la fine delle restrizioni e il quasi contemporaneo arrivo dell’estate, gli italiani tornano a consumare fuori casa. L’ultima rilevazione sul sentiment dei consumatori condotta da The NPD Group, società di ricerche di mercato che monitora i comportamenti di consumo fuori casa in Italia e nel mondo, stima che il 41% dei consumatori sia già tornato a frequentare bar e ristoranti come prima della pandemia e il 53% tornerà a farlo entro la fine dell’anno.
Buone notizie anche per quanto riguarda la spesa dedicata ai consumi fuori casa. L’indagine settimanale sui consumi fuori casa di NPD ha registrato da metà aprile un’impennata, tanto da raggiungere a giugno il 95% della spesa registrata a gennaio 2020.
UN LENTO RITORNO AI LIVELLI PRE-CRISI
Ci si avvicina, dunque, seppur pian piano ai livelli pre-crisi, anche se per percorrere l’ultimo miglio ci vorrà ancora del tempo. “I consumatori hanno voglia di tornare a mangiare fuori e il rimbalzo così repentino alla riapertura non è una sorpresa”, ha spiegato Matteo Figura, direttore della divisione foodservice in NPD.
“Tuttavia, pur raggiungendo quasi i livelli pre-crisi, la crescita si è stabilizzata nel mese di giugno. Una parte di avventori di bar e ristoranti deve ancora ritornare e ci vorrà del tempo per tornare a pieno regime. Si tratta di occasioni di consumo legate ad attività fuori casa che non hanno ancora ripreso del tutto, come per esempio concerti o pranzi e cene di lavoro, ma anche di consumatori più selettivi nelle scelte e nelle aspettative”.
PER IL 47% RESTRIZIONI TROPPO SEVERE
Il tema del giorno è quello delle misure di sicurezza e del Green pass nei pubblici esercizi sul modello francese. Ma cosa pensano i consumatori della sicurezza nei pubblici esercizi? Il 43% degli intervistati ha dichiarato di non voler frequentare bar e ristoranti senza misure di sicurezza. Tra i desiderata dei consumatori ci sono la distanza tra i tavoli, le procedure di pulizia a sanificazione, la disponibilità di tavoli all’aperto.
Tuttavia, il 47% degli intervistati ha sottolineato che negli ultimi mesi le chiusure e le restrizioni imposte ai ristoranti sono state troppo severe. I consumatori sono, dunque, solidali con i ristoratori e desiderano facile accesso ai luoghi di consumo, ma ci sono delle buone pratiche che riguardano la sicurezza che ci si attende di trovare.
MINORE PERCEZIONE DEL RISCHIO DI CONTAGIO
“I consumatori sono sensibili al tema della sicurezza anche se nel tempo la loro percezione è cambiata“, ha dichiarato Figura. “Le nostre rilevazioni indicano che a ottobre il 12% riteneva i ristoranti luoghi più rischiosi dove poter essere infettati dal Covid, oggi lo pensa solo il 7%.”
Mentre prosegue la campagna vaccinale, infine, NPD ha chiesto a un campione rappresentativo quanto il vaccino incidesse sulla decisione di frequentare bar e ristoranti. I due terzi hanno dichiarato che la decisione non dipende dal vaccino, mentre il restante 40% è diviso tra chi preferisce aspettare il vaccino e chi aspetta che la maggioranza della popolazione sia vaccinata.