Lievità, la catena di pizzerie gourmet che si ispira alla tradizione napoletana, avvierà dal 28 settembre una campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma Mamacrowd, con l’obiettivo di raccogliere fino a un massimo di 1 milione di euro in 60 giorni.
“Questa campagna rappresenta una grande occasione per Lievità in quanto ci consente di compiere un importante salto dimensionale e di sviluppare ulteriormente i valori fondanti della nostra società quali l’attenzione alle persone e la sostenibilità”, ha dichiarato Gianmaria D’Angelo, Ceo di Lievità.
LO SVILUPPO DEL FORMAT
La catena, già titolare di quattro ristoranti su Milano, punta a consolidarsi nel capoluogo meneghino e a espandersi in altre città del Nord Italia, con l’obiettivo di aprire 10 nuovi punti vendita, e per far ciò si rivolge ai propri stessi clienti e a tutti coloro che volessero dare il loro contributo allo sviluppo del format, i quali già dal 15 settembre possono accedere alla prevendita.
LIEVITÀ, SOLIDARIETÀ, SOSTENIBILITÀ
Come già dimostrato durante il lockdown, il format ha messo valori come la solidarietà, l’eticità e la sostenibilità al centro del progetto e punta a divenire la prima catena sostenibile di pizzerie in Italia, poggiando su pilastri come business etico, attenzione al personale e all’ambiente. Primo passo sarà quella diventare società benefit, per poi arrivare a sviluppare un framework di corporate social responsibility.
ACADEMY E DARK KITCHEN
Parte della raccolta verrà inoltre investita sulla formazione, dando vita a una dark kitchen con annesso il laboratorio per un’Academy che sarà un vero centro formativo per guidare il personale in un percorso di crescita professionale studiato e continuativo. Il progetto prevederà nello specifico la formazione di pizzaioli, aiuto cuochi e personale di sala.
“Sarà un’Academy diversa dalle altre, perché non sarà considerata come un’attività avulsa dai locali, ma parte integrante”, ha dichiarato sempre Gianmaria D’Angelo. “Trovandosi all’interno del laboratorio della nostra dark kitchen permetterà una formazione direttamente sul campo e soprattutto completa: un apprendimento che va oltre il singolo mestiere, per creare subito una consapevolezza su come opera un ristorante nel suo complesso, dando tutte le nozioni di un servizio di qualità”.
SOSTENIBILITÀ AL CENTRO
Raggiunto in esclusiva da Food Service, Gianmaria D’Angelo ha illustrato nei dettagli come si snoderà il percorso relativo alla sostenibilità d’impresa. “La sostenibilità rientra all’interno della nostra strategia di crescita che punta allo sviluppo di un framework di CSR che permeerà l’azienda in tutte le sue attività. Questo sviluppo si muoverà su tre direttrici: il primo riguarda il perseguimento di un business etico, a partire dal cambiamento della ragione sociale che ci farà diventare a breve società benefit, ma che prevede una serie di iniziative con un impatto positivo e responsabile sul territorio. Dalla fase di approvvigionamento, con l’obiettivo di massimizzare il tracciamento della filiera cercando di affidarsi a realtà del territorio che a loro volta operano in modo responsabile, al supporto di fondazioni e Onlus del territorio impegnate in progetti a carattere etico. La seconda direttrice riguarda le persone. L’attenzione di Lievità per le persone non si sofferma solo alla loro formazione e preparazione. Chi entra a farne parte, indipendentemente dal ruolo, deve sentirsi parte di una famiglia e di un team aperto a tutte le diversità, garantendo lo stesso percorso di crescita a tutti. La catena di pizzerie collabora inoltre da anni con diverse associazioni e Onlus per favorire la formazione e l’inserimento di giovani nel mondo del lavoro. La terza e ultima, ma non meno importante, la sostenibilità ambientale. Si pensa spesso che la sostenibilità ambientale sia responsabilità delle grandi aziende e corporazioni che hanno il dovere di mettere in atto azioni per compensare i loro comportamenti. Lievità crede che, offrire il proprio contributo, sia un dovere di tutti: piccoli e grandi. Per ridurre le emissioni di CO2 non solo l’azienda propende per la selezione di ingredienti locali e laddove possibile a km0, ma tutti i suoi locali hanno pianificato la riduzione della plastica (dalle bottiglie, al packaging) per arrivare alla sua totale eliminazione, utilizzando solo materiali sostenibili. Inoltre, da novembre tutti i locali si forniranno di energia elettrica proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili”.
Ristorazione sostenibile. Speriamo che da eccezione possa diventare regola