Una mission precisa: cercare le migliori materie prime per proporle al cliente della ristorazione. Marchi Spa, azienda specializzata nel Foodservice, è nata nel 1963 a opera di Franco Marchi e nel corso degli anni si è specializzata nel fornire al mondo della ristorazione commerciale e collettiva un ampio assortimento di prodotti di eccellenza, frutto di una costante ricerca in Italia e all’estero. “Ci immedesimiamo nei nostri clienti per riuscire a rispondere alle loro esigenze e richieste di materie prime e ingredienti ad hoc per la realizzazione dei loro piatti” – spiega Andrea Marchi, Direttore commerciale della società e figlio del fondatore –. “Questa ricerca costante dei migliori prodotti vuole essere il plus con cui creare una vera e propria partnership con la nostra clientela professionale, a cui offriamo un ampio assortimento di tutte le categorie merceologiche. Ci proponiamo, quindi, come fornitori a 360 gradi per la maggior parte dei prodotti, ma non ci limitiamo a venderli. Il nostro obiettivo, infatti, è dare tutte le informazioni sui prodotti, consigliando i prodotti ideali da utilizzare per i piatti e per il tipo di cucina che il cliente propone”.
L’aspetto della consulenza è per voi fondamentale…
“Assolutamente, è il valore aggiunto di un distributore che, lo ribadisco, voglia creare un rapporto di partnership con il proprio cliente. Vorrei, inoltre aggiungere, che alla base della nostra strategia ci sono quelli che noi chiamiamo ‘punti di partenza e di arrivo quotidiani’: il rispettoper la tradizione e per il lavoro altrui, la priorità alla qualità del prodotto e al servizio, l’affidabilità in qualunque circostanza e per qualsiasi evenienza e la passione che ci accompagna da sempre per un settore fatto di aziende, persone e storie straordinarie.”
Quante sono le referenze del vostro assortimento?
“Circa 6.000 e spaziano dalla carne all’ittico, dall’alimentare fresco a quello secco, per finire all’ortofrutta e al non food.”
Quali sono i segmenti merceologici più importanti?
“La carne e il pesce sono i nostri fiori all’occhiello. Nel primo caso, vantiamo un’ampia selezione di prodotti in grado di soddisfare le più varie e specifiche esigenze dei ristoratori. Per quanto riguarda l’ittico, grazie a un sistema innovativo ‘di rete’ recentemente avviato (ROAT) e a solide partnership riusciamo ad assicurarci sempre il miglior pescato dai mercati nazionali e internazionali. Le consegne avvengono in tempi brevi e con un sistema sicuro e controllato.”
Che tipo di criteri utilizzate per selezionare i fornitori?
“I nostri fornitori devono conoscere molto bene il mondo del fuori casa e avere prodotti ideali per il Food Service. Ovviamente, non si transige sotto l’aspetto della qualità e della sicurezza alimentare.”
Qual è il cambiamento più evidente che ha notato nel settore della ristorazione al momento della ripartenza?
“Direi che il fenomeno più lampante è la riduzione del numero di piatti del menu, mediamente da 50-60 a 20, legato soprattutto alla carenza di personale. Una conseguenza che ha portato alla riduzione dei fornitori per ottimizzare i processi di acquisto. In una situazione di questo genere, Marchi, grazie appunto alla peculiarità di avere un assortimento completo, diventa un interlocutore privilegiato.”
Quanti sono attualmente i clienti serviti?
“Circa 2.280, che operano nella ristorazione commerciale e in quella collettiva.”
Com’è organizzata la vostra logistica?
“La nostra azienda si avvale di un sistema logistico organizzato che conta 25 automezzia doppia temperatura dotati di termo- registratore per preservare in maniera ottimale i prodotti trasportati. Grazie a un software sviluppato ad hoc organizziamo le spedizioni tenendo conto dei giorni e degli orari di consegna concordati con i nostri clienti.”
Quanto è importante la formazione per Marchi?
“È un aspetto fondamentale. L’ambito in cui svolgiamo l’attività di formazione è la Cooking room, uno spazio di condivisione dotato di cucina e lavagna digitale aperto ai nostri clienti e alla forza vendita. L’abbiamo pensata come un luogo di confronto, in cui i nostri interlocutori possono assaggiare e selezionare i prodotti più confacenti alle loro esigenze, spaziando tra proposte gastronomiche selezionate e attingendo dai nostri consigli. Puntiamo a un aggiornamento costante di ogni reparto aziendale su tutti i fronti: quello prettamente gastronomico e della ristorazione, ma anche quello economico e sociale. In particolare, in riferimento alla nostra forza vendita, che svolge un ruolo decisivo in termini di consulenza ai clienti, organizziamo degli incontri settimanali dove simuliamo l’attività di un vero e proprio ristorante: ogni prodotto viene analizzato nelle sue peculiarità e nei suoi utilizzi ideali nella preparazione dei piatti. Le informazioni e le conoscenze acquisite dai nostri agenti vengono poi trasmesse ai clienti della ristorazione.”
Si parla tanto di digitalizzazione: qual è il vostro approccio a questo tema?
“L’azienda ha già avviato da tempo un processo di digitalizzazione. Mi riferisco, in particolare, all’App dedicata agli agenti e ai nostri clienti, che possono accedere al mondo Marchi per conoscere il nostro assortimento. In merito agli ordini effettuati direttamente dai clienti, ci arriveremo, ma sarà prima necessario sviluppare un interscambio di informazioni con i ristoratori, per capire a fondo le loro esigenze. Infatti, per quanto la digitalizzazione possa velocizzare e razionalizzare i processi di acquisto, la figura del distributore rimane fondamentale, per le sue competenze, le sue conoscenze e la sua professionalità che garantiscono una risposta concreta ed efficiente alle richieste dei clienti professionali.”
Quali sono i vantaggi di far parte di un consorzio come Cateringross, di cui lei è Presidente?
“Faccio una premessa. Un consorzio, per funzionare bene, deve essere presidiato dai soci e avere una visione precisa. Questo è il caso di Cateringross, dove i soci (attualmente sono 42) condividono il loro know-how e le loro competenze. Una condivisione che permette di migliorare l’approccio al mercato e ai clienti. C’è poi un altro aspetto importante, che riguarda la sfera commerciale: lo sviluppo di prodotti a marchio dedicati alla ristorazione commerciale, che vengono selezionati dai singoli soci nei territori in cui operano.”
Quale sarà il profilo del grossista del futuro?
“Formato, specializzato e partner del ristoratore a 360 gradi, anello forte di congiunzione tra produttori e ristoratori. Aggiungo, inoltre, che la dimensione regionale-territoriale delle aziende di distribuzione rimarrà una caratteristica vincente.”
Potrebbe interessarti anche Horeca e lavoro, per JoJolly round da 350 mila euro