Duecento locali realizzati in sette anni, la metà dei quali nell’era del Covid. La pandemia non ha affatto frenato Augusto Contract, general contractor con base a Jesi (Ancona) e nato nel 2013 da una costola dell’azienda di Augusto Bocchini, pioniere italiano nel design di attrezzature per l’Horeca.
Si può anzi dire che proprio la crisi, iniziata con la diffusione del virus, abbia messo il turbo agli ordini delle catene di ristorazione che hanno scelto Augusto Contract come unico interlocutore per opere edili, progettazione esecutiva, arredamenti e assistenza ai loro locali.
DAL CIOCCOLATO AL KEBAB
Sul boom post 2020 di Augusto Contract pesa senz’altro la necessità, da parte dei clienti, di rinnovare i locali come investimento per il futuro, ma alla base del successo c’è il rapporto avviato con le società vincenti nell’attuale panorama della ristorazione. L’elenco è vasto.
Augusto Contract è partner di marchi affermati come Cioccolatitaliani, Poke House, Antica Focacceria San Francesco, Bun Burgers, Panino Giusto, Alice Pizza, Burgez. Ma anche di brand di più recente fondazione come Ripiene per le jacket potatoes, Why Nut (cafè e nut roastery) e poi la “creatura” di Gianluca Vacchi, Kebhouze (kebab declinato in tre versioni, tra cui quella vegan), con cinque store già in attività e altre 20 inaugurazioni in cantiere per l’anno in corso.
“Il nostro marchio si è affermato nel corso degli anni e oggi possiamo dire con orgoglio di essere scelti dai più rinomati brand del food&beverage, da imprenditori di successo, ma anche da tante start-up che si affidano alla nostra esperienza e al nostro know-how” afferma il CEO di Augusto Contract, Giacomo Racugno.
LOCALI IN OGNI AMBITO
L’Italia è il baricentro delle attività di Augusto Contract, che però ha già all’attivo inaugurazioni in altre undici nazioni in tre diversi continenti e un particolare fermento legato alla penisola araba. Le duecento aperture sono avvenute in diversi contesti: per esempio, 84 riguardano le high street, 13 gli ospedali, 15 il travel retail, 70 i commerciali e 9 gli hotel, fronte quest’ultimo sempre più interessante per i cambiamenti in atto nella gestione dell’hotellerie con l’ingresso dei brand più conosciuti all’interno delle strutture alberghiere.
FRONTIERA HOTELLERIE
L’hospitality si pone, pertanto, come la nuova frontiera operativa di una realtà che ha acquisito la leadership di general contactor in ambito food. Al suo attivo, Augusto Contract può vantare già collaborazioni con catene alberghiere di prestigio come Sheraton e Ritz Carlton per la realizzazione di aree comuni, bar e ristoranti dall’Italia al Medio Oriente. Si è poi aggiunta Combo per l’ambito dedicato alle residenze degli studenti fuori sede. Il tutto mentre l’offerta f&b è diventata componente fondamentale per un’offerta di soggiorno completa e di qualità.
“La ristorazione in hotel” – ha aggiunto Racugno – “deve essere una possibilità per tutte le strutture, non solo per le grandi catene. Anche le realtà più piccole possono investire in soluzioni alternative come lounge bar o bistrot”.
In questo contesto, la società di Jesi si è contraddistinta per la propria capacità di gestire la varietà delle richieste dei progettisti, garantendo allo stesso tempo una realizzazione funzionale ed attenta al dettaglio, il controllo di budget di investimento e tempistiche di realizzazione.
“Il portafoglio di realizzazioni effettuate nel tempo per prestigiosi brand nel settore hotel testimonia la capacità di coordinare i molteplici elementi che compongono tali ambienti complessi” ha poi dichiarato il CEO.
LOCALI INSTAGRAMMABILI
Augusto Contract ha creato una vera e propria rete di fornitori in grado di rispondere alle esigenze specifiche del mercato, lavorando materiali diversi e producendo attrezzature customizzate. La sua attività si basa sul concetto di progetto esclusivo si applica a foodservice, hospitality e retail. Una flessibilità che ha permesso alla founder Maria Rita Notari e a tutto il suo team di poter adattare rapidamente la capacità progettuale alle nuove esigenze manifestate dai clienti con l’arrivo della pandemia: distanziamento all’interno dei locali, spazi dedicati ai rider con flussi separati rispetto alla clientela di sala, applicazione dei protocolli di sicurezza e riduzione dei punti di contatto tra cliente e personale, realizzazione di dehors, punti di pick-up all’esterno. Tenendo inoltre conto, a livello progettuale, dell’instagrammabilità di un locale come veicolo di comunicazione e di conseguente attrazione della clientela più giovane.
Per il 2022, l’azienda punta a un incremento del 20% del fatturato, salendo così a quota 5 milioni di ricavi.