Il ritorno a Vinitaly coincide per Ferrari Trento con l’ottenimento della certificazione di Carbon Neutrality (scope 1, 2 e parzialmente scope 3, che include la filiera). Il marchio di bollicine Trentodoc ha raggiunto l’obiettivo dell’impatto zero delle emissioni dirette grazie a una serie di scelte volte alla riduzione delle emissioni, fra cui la realizzazione di un parco fotovoltaico sul tetto della cantina e l’acquisto di energia elettrica unicamente da fonti rinnovabili, unite a un’attività di compensazione con crediti carbonici certificati.
Emissioni certificate
“Negli anni – afferma Camilla Lunelli, a capo delle relazioni esterne e della comunicazione – abbiamo costantemente aumentato l’attenzione e gli investimenti legati alla sostenibilità, arrivando a misurare tutte le emissioni dirette dell’azienda includendo aspetti importanti come i viaggi aziendali, gli spostamenti dei nostri dipendenti e la catena delle emissioni a monte derivanti dai consumi in azienda. Le emissioni sono state certificate e compensate da Climate Partner, società internazionale specializzata nella valutazione e soluzione di problemi di impatto climatico, secondo il Greenhouse Gas Protocol Corporate Accounting and Reporting Standard, uno dei più noti metodi internazionali”.
Cresce Tassoni
Vinitaly è anche l’occasione per celebrare i 120 anni dalla fondazione di Ferrari Trento, dimostrando che la crescita del marchio e del gruppo Lunelli può avvenire in armonia con il benessere, la sicurezza e il senso della responsabilità sociale, con forti attenzioni all’ambiente dove il gruppo opera. Ferrari ha infatti raggiunto in precedenza, nel 2015 e nel 2017, la certificazione Biodiversity Friend e Biologica di tutti i vigneti di proprietà. Risale a pochi mesi fa la pubblicazione del primo Report di Sostenibilità.
Il 2021 è stato un anno record sia per Ferrari Trento, che ha raggiunto i 96,5 milioni di ricavi, sia per il gruppo Lunelli che stima un consolidato di 135 milioni di euro, comprensivi delle altre società vitivinicole, dell’acqua Surgiva, della grappa Segnana e di Cedral Tassoni, acquisita lo scorso maggio e che, precisa Camilla Lunelli: “Sta performando molto bene e quest’anno avrà un forte potenziale da esprimere perché Tassoni è particolarmente esposta nel fuori casa e, con l’alleggerimento delle limitazioni post Covid, potrà migliorare i propri risultati”.
Nel 2021 il risultato dell’export è stato anche più brillante di quello, comunque in crescita, legato all’Italia e i Lunelli individuano negli Stati Uniti, prima destinazione estera di Ferrari Trento, il mercato più dinamico. L’export genera il 15-16% del fatturato complessivo.
Caccia al vetro
Per l’anno in corso, gli unici timori del gruppo sono legati alla problematica delle commodities, in particolare all’aumento dei costi di approvvigionamento delle bottiglie e alla loro reperibilità, e al rischio che la produzione non sia sufficiente per placare la sete internazionale di bollicine Trentodoc.
“I dati attuali di vendita sono particolarmente brillanti e se la situazione dovesse continuare così, rischieremmo di non arrivare a fine anno con alcune nostre referenze importanti come Riserva Lunelli e Perlé Nero” conclude Camilla Lunelli.