“Accettate Ethereum? E Mana? E Bitcoin?”. Negli Stati Uniti, i ristoratori potrebbero trovarsi presto a rispondere a domande come queste, poste da clienti intenzionati a pagare il conto in cripto valuta. Ovvero, in quella forma di pagamento de materializzata che alimenta l’economia virtuale e il Metaverso, trasformabile in denaro corrente e suscettibile di forti oscillazioni di valore.
All’orizzonte si prospetta dunque l’abbandono della dicotomia carte di credito/contanti, per aprirsi a un nuovo modo di gestire le transazioni, apprezzato in particolare dalle generazioni più giovani, native digitali e abituate a considerare i pagamenti virtuali come la normalità. A sostenerlo è un articolo a firma di Trevor Griner su QSR, in cui pur evidenziando che il possesso di una qualche forma di moneta virtuale interessa solo il 14% della popolazione negli Usa, l’interesse per gli scambi commerciali virtuali è in continuo aumento.
Burger King tra i primi promotori
Burger King ha collaborato con la piattaforma di investimento Robinhood per lanciare un’operazione promozionale con cui i membri del club Royal Perks, riservato ai clienti più fedeli, avevano la possibilità di ricevere cripto valuta ogni volta che spendevano 5 dollari o più nell’app Burger King. Anche la catena Full-serve Wings and Rings ha incorporato il denaro digitale nel proprio approccio alla cripto economy, accettando oltre 40 mila dollari di commissioni dei negozi in franchising in Bitcoin.
Fidelizzare i clienti coi nuovi strumenti digitali
Secondo gli esperti del settore food service è ancora troppo presto per parlare di una vera e propria rivoluzione, ma Shelly Rupel, esperta di innovazione tecnologica per la ristorazione, commenta: “L’emergere delle criptovalute è indicativo di un paradigma che sta cambiando. E ci sono tutte le condizioni perché questa rivoluzione esca dalla nicchia per diventare mainstream: sarà la tecnologia a renderla più accessibile”.
Rupel è attualmente a capo del progetto Devour Token, una piattaforma creata appositamente per sviluppare applicazioni in grado di aiutare i ristoranti a guidare i clienti fedeli verso le cripto valute, con incentivi come sconti e cene gratis. Una delle piattaforme che il gruppo guidato da Rupel sta sviluppando includerà una criptovaluta, NFT (gettoni non fungibili) di marca, giochi interattivi, e prevederà l’integrazione nei programmi di fidelizzazione, per consentire ai ristoranti di catturare parte del mercato digitale e della sua evoluzione, il Metaverso.
Superare le resistenze
Una delle maggiori barriere che impediscono alle criptovalute di diventare mainstream è la natura volatile delle valute. Mentre alcune monete virtuali e token godono di un percepito un po’ più stabile, la natura generale del mercato resta altamente imprevedibile. Il prezzo del Bitcoin, per esempio, può salire e scendere di migliaia di dollari in un solo giorno.
Questo genere di “montagne russe” rende difficile per le aziende accettare le criptovalute come pagamento diretto, perché è impossibile definire se il valore di scambio nel momento della transazione rimarrà costante. Tuttavia, “ignorare quest’opportunità significherebbe perdere un’opportunità di stare al passo con i tempi”, aggiunge Pell, evidenziando che i dati raccolti dalle interazioni dei clienti in cripto valuta rappresentano un ulteriore vantaggio dell’apertura a questo nuovo canale.
Monete virtuali, il problema è l’accessibilità
Per contribuire a rendere le criptovalute più mainstream, l’accessibilità alla moneta virtuale dovrà diventare meno complicata, sostiene invece Brandon Mintz, Ceo di Bitcoin Depot, società che fornisce bancomat pensati per acquistare e vendere criptovalute con facilità posizionati nelle vicinanze dei Circle K, convenience stores delle stazioni di servizio.
“Credo che fintanto che non si renderà più facile il processo di scambio di dollari statunitensi per le monete cripto e i token, rimarrà una forte barriera all’ingresso nel mondo delle cripto valute”.
Oggi la creazione di un conto verificato su alcune piattaforme di scambio può richiedere diverse settimane, mentre per aprire una posizione con Bitcoin Depot bastano solo un paio di minuti.
“Chi ha un negozio Circle K vicino a casa può farci un salto, prelevare dei Bitcoin e uscire, in pochi minuti. Oppure, già che c’è, può approfittarne per fare compere al negozio”.
Un futuro che può cambiare in fretta
Il paradosso è che, attualmente, Circle K non accetta le criptovalute come metodo di pagamento, in parte, dice Mintz, a causa del volume di affari ancora ristretto.
“Ma nonostante questo, credo che lo spostamento graduale verso l’accettazione di monete virtuali e token come forma di pagamento non sia lontano. Vedremo sempre più negozi, ristoranti e piattaforme di e-commerce che le accettano direttamente e mi aspetto investimenti di miliardi di dollari da parte delle insegne più grandi”.