Se c’è un luogo che incarna più di tutti forse il concetto di rivoluzione, in Francia, ma non solo, questo è Piazza della Bastiglia. E parte proprio dalla celebre piazza l’ennesima rivoluzione culinaria, del leggendario chef transalpino Alain Ducasse.
Plant-based revolution
Lo chef francese è infatti solo l’ultimo tristellato in ordine di tempo ad inserirsi nel solco della rivoluzione vegetale. Ma non parliamo di un eliminazione completa della carne dal menu in stile Eleven Madison Park di New York o Geranium di Copenaghen e nemmeno di collaborazioni con brand plant-based come Marco Pierre White e Redefine Meat. Alain Ducasse ha infatti optato per un concept, un modello e soprattutto un prodotto completamente nuovi.
Concorrenza stellata?
Burgal, questo il nome dell’iniziativa, è un hamburger vegetale (BURGer vegetAL), a base, tra gli altri, di carote, lenticchie e quinoa, che sarà servito in un chiosco aperto sino al 30 giugno. Una sorta di test in attesa del lancio su scala nazionale. Niente collaborazioni, ma piuttosto concorrenza con i marchi di plant-based.
Niente imitazioni
“Non siamo nel campo delle imitazioni della carne – ha affermato Quantin Vicas, direttore dello sviluppo per il gruppo Ducasse. I nostri prodotti non contengono additivi né coloranti e non è nostra intenzione muoverci verso gli analoghi della carne.
Sempre Vicas “È il primo burger vegetale del nostro gruppo. L’origine è da ricercarsi alcuni anni fa, e all’irritazione del Signor Ducasse, nel vedere le persone rovinare la propria salute e il pianeta cibandosi con hamburger di bassa qualità”.
Flexi o vegan?
Esposta così, l’iniziativa sembra volersi inserire alla perfezione nel trend flexitariano, anche se la composizione del burger e il fatto che non imiti la carne, sembra avvicinarsi di più al veganismo puro. Certamente il clamore suscitato dall’iniziativa e la presenza di un personaggio come Alain Ducasse sembrano essere garanzia di successo. Almeno nell’immediato…