Il 2023 segna una svolta per il mondo del vino in Europa. A partire dall’anno prossimo, infatti, sarà vincolante l’indicazione degli ingredienti in etichetta. Il provvedimento rischiava di provocare una valanga di incombenze per aziende e importatori, chiamati a verificare per ogni Paese la correttezza delle informazioni riportate su carta.
Per ovviare al rischio di una Babele enoica, Comité Européen des Entreprises Vins e Spirits Europe hanno varato il progetto U-label, la prima piattaforma digitale europea che fornisce ai consumatori in modo chiaro e trasparente tutte le indicazioni nutrizionali e la lista degli ingredienti dei vini e dei prodotti vitivinicoli aromatizzati.
Etichetta virtuale in 24 lingue
Lanciata ufficialmente in Italia con Federvini e Unione Italiana Vini hanno in occasione del 54esimo Vinitaly, la piattaforma consente di adempiere in forma virtuale agli obblighi imposti dalla normativa comunitaria dal 2023. Sta tutto nell’etichetta: tramite un QR Code il consumatore potrà accedere ad ogni informazione sul prodotto e questo permette un deciso upgrade nella gestione delle referenze in cantina all’insegna della customer care.
U-label, sviluppata in 24 lingue, prevede il rilascio di un QR Code per ciascun prodotto registrato. Una volta inquadrato con il proprio smartphone il codice presente sull’etichetta, il consumatore potrà accedere alle informazioni organolettiche e nutrizionali del prodotto, ai messaggi sul consumo responsabile e all’etichettatura ambientale degli imballaggi. Tutto questo nella lingua e in conformità con le normative del Paese in cui la bottiglia è stata acquistata.
“Il vino – rimarca il Segretario Generale di Unione Italiana Vini Paolo Castelletti – vuole essere pioniere dell’innovazione legata all’informazione al consumatore e lo farà attraverso un sistema di regole europee che introduce per la prima volta la digitalizzazione e l’etichettatura elettronica”.
Esperienza unica di acquisto e consumo
La piattaforma nasce non solo per anticipare il rispetto delle scadenze definite in sede comunitaria, ma anche per agevolare l’interazione tra produttori e consumatori attraverso uno strumento in grado di valorizzare l’esperienza di acquisto e consumo. La piattaforma garantisce la privacy dei consumatori in quanto non dispone di funzioni di tracciamento, se non quelle di geolocalizzazione per favorire la consultazione in base alla lingua.
“Questo progetto rappresenta una pietra miliare nella trasparenza sui prodotti alimentari – sottolinea Vittorio Cino, Direttore di Federvini –. U-label pone il nostro settore all’avanguardia nel comparto agroalimentare, evidenziando tutto il potenziale della comunicazione digitale. In questo modo si favoriscono il dialogo e la fiducia tra produttore e consumatore”.
Grande opportunità per i player dell’export
“La U-label rappresenta un segnale importante da parte di un settore che è in realtà l’ultimo ad indicare gli ingredienti e le indicazioni nutrizionali”, evidenzia Edoardo Freddi che è player leader nell’export di vino italiano rappresentando una quarantina di aziende vinicole di peso.
“Lo farà in un modo innovativo e digitale – aggiunge il presidente di Edoardo Freddi International – dunque anticipando poi nella forma e fruibilità gli altri settori. Ad essere indicati saranno gli additivi (e non i coadiuvanti), ossia una ventina di sostanze, sulle circa 80 autorizzate in enologia: per intenderci ci sarà l’obbligo di indicare se viene aggiunta della gomma arabica o dell’acido tartarico, ma non quello di indicare si sono usati lieviti selezionati o batteri lattici. Ci auguriamo non diventi un modo per demonizzare ulteriormente alcune pratiche a scapito di altre“.
“Vediamo la prossima entrata in vigore della normativa sull’etichettatura dei prodotti vinicoli come un’opportunità interessante per poter migliorare la nostra comunicazione con il consumatore finale”, è la premessa di Umberto Cosmo di Bellenda nel commentare il progetto U-label. “Senz’altro la piattaforma rappresenta una facilitazione e ne stiamo valutando l’utilizzo – aggiunge –. Allo stesso tempo, dato che collateralmente ai nostri vini distribuiamo anche altri vini da diversi paesi europei, stiamo lavorando su una piattaforma proprietaria che ci consente di gestire insieme i prodotti. Il QR code che abbiamo inserito ormai da anni sulle nostre etichette ci consente di automatizzare e rendere fluido il processo di comunicazione al consumatore richiesto dalla normativa e, come codici dinamici, ci permettono di lavorare in termini di marketing direttamente sul consumatore finale. Stiamo quindi inserendo i QR code gestiti sulla nostra piattaforma sulle confezioni dei vini che importiamo in modo da rendere omogenea la comunicazione di prodotti anche molto diversi tra loro”.