Consapevole, informato, attento ai temi della salute e della sostenibilità del cibo. Il consumatore dell’era post pandemica ha delineato i propri orientamenti all’acquisto e i trend applicati al fuori casa, secondo la ricerca presentata da Mintel Italia a Cibus, sono tre: “In control”, “Enjoyment everywhere” e “Flexible spaces”. Tocca ora alle aziende saperli interpretare e dare una risposta adeguata in termini di offerta.
Etica ed emozione
Il primo trend evidenziato da Mintel evidenzia la volontà dei consumatori a fare scelte sicure che proteggano se stessi e le loro famiglie.
“I marchi dovranno essere onesti e responsabili in merito ai loro continui impegni nei confronti delle persone e del pianeta” ha precisato Kate Vlietstra, Associate director Mintel Food & Drink, presentando lo studio durante la fiera di Parma. Ogni acquisto è infatti sottoposto alla valutazione di quanto l’azienda produttrice si sia impegnata, con progressi misurabili e non solo teorici, sul fronte della salute, dell’ambiente e dell’etica.
“Le aziende – ha evidenziato Vlietstra, citando vari esempi di prodotti in linea con questa tendenza – dovranno fornire aggiornamenti sui progressi a lungo termine o sulle politiche di transizione. E un modo per conquistare la fiducia dei consumatori sarà quello di fornire informazioni verificate, come i reclami certificati da organizzazioni esterne”.
Il secondo trend, “Enjoyment everywhere”, evidenzia la voglia del consumer di scegliere prodotti non solo buoni, ma anche divertenti. Per incontrare questa volontà, le aziende dovranno esplorare la creatività per suscitare emozioni e rendere l’esperienza di acquisto più piacevole, fino ad arrivare al mondo del gaming e del metaverso.
L’ultimo trend, “Flexible spaces”, porta alla realizzazione di spazi dove i consumatori possono connettersi, fare acquisti e consumare cibo, sia fisicamente sia virtualmente; in questo caso, la sfida per le aziende del food&beverage è legata all’utilizzo del cibo, delle bevande e dei luoghi di ristorazione come veicolo per socializzare e trascorrere il tempo, dando al consumatore la possibilità di esprimere se stesso.
L’innovazione nei legumi
La sfida per stare al passo con i tempi è legata all’innovazione. In quest’ambito si sta muovendo da tempo il gruppo veneto Pedon, che ha trasformato il modo di consumare i legumi: ne sono un esempio le linee “I pronti Pedon”, legumi e cereali cotti a vapore e senza conservanti, e “I legumi fatti a snack”, fatti al forno e non fritti, pensati come proposta per l’aperitivo o per un intermezzo gustoso e croccante. “Reinterpretiamo un prodotto ‘vecchio’ e povero come il legume per farlo diventare ricco e contemporaneo, grazie a tecniche di cottura e preparazioni che lo rendono fruibile anche fuori casa, puntando sul gusto e sull’emozionalità di un pasto sano, veloce e genuino” ha affermato Loris Pedon, amministratore delegato dell’azienda di Colceresa (Vicenza), intervenendo al talk a seguito della presentazione della ricerca Mintel.
Il tutto avviene attraverso un processo di filiera corta e controllata, partendo dal campo per arrivare alla tavola e operando secondo principi sostenibili, dall’attenzione verso la riduzione degli sprechi fino all’adozione di tecniche agricole che permettano il risparmio idrico e l’ottimizzazione della produzione.
“Le 15 referenze de I pronti Pedon sono quelle che ci danno maggiori soddisfazioni all’interno di un catalogo composto da 1.500 prodotti” ha rimarcato Loris Pedon, evidenziando come le vendite siano sostenute da una ricerca di alimenti vegetali, proteici, gustosi e provenienti da filiera tracciata. Inoltre, ormai anche in Italia, i consumatori sono sempre più orientati alla scelta di un piatto unico e bilanciato. E si sta rivelando particolarmente premiante la scelta della confezione “pack”, riscaldabile in microonde, che piace anche perché è meno ingombrante in fase di smaltimento.
La ricerca nel gluten free
Il mercato in cui opera NT Food è ristretto: si parla, in Italia, di 250.000 persone affette da celiachia e di 600.000 intolleranti al glutine. La prima fase della scelta di un prodotto gluten free era rappresentata dalla sicurezza del prodotto stesso, perché il suo consumo doveva soddisfare l’esigenza emersa dalla patologia. Poi si è passati alla fase due, che è quella del gusto, con le aziende sempre più alla ricerca di prodotti dal sapore simile a quelli convenzionali.
“Oggi siamo nella fase tre: l’azienda deve offrire non solo dei prodotti, ma anche dei valori, perché il consumatore cerca la marca come stile di vita” ha affermato Enrico Cecchi, direttore commerciale dell’azienda con sede ad Altopascio (Lucca). Per questa ragione, la necessità di innovare passa anche attraverso la scelta del packaging e di azioni legate al contenimento delle emissioni o alla loro compensazione.
NT Food ha 250 referenze a listino e questa ampia scelta ha permesso all’azienda di acquisire forza nel canale Horeca, dove ha ottenuto particolare successo con prodotti innovativi quali il pane extralarge e gluten free per hamburger e a una linea di croissant per celiaci con la quale ha coperto un vuoto di mercato.
“Ed è stato fondamentale – ha concluso Cecchi – l’apporto del nostro reparto di ricerca e sviluppo per risolvere uno dei problemi principali degli alimenti gluten free ovvero la loro durezza. Noi siamo riusciti a ottenere morbidezza ed elasticità: oggi sono assolutamente simili al tatto a quelli convenzionali”.