Nelle scorse settimane Gruppo Gimoka, una delle principali torrefazioni in Italia, e Caffè Mauro, storica torrefazione calabrese di alta gamma con una storia di oltre 70 anni, hanno siglato un accordo che ha dato vita a un’importante aggregazione industriale tra due player italiani del settore. Food Service ha parlato col CEO di Gimoka Davide Padelli per comprendere meglio il significato di questa operazione.
L’INTERVISTA
Quali sono gli obiettivi e il significato di un’operazione del genere?
“Caffè Mauro e Gruppo Gimoka hanno deciso di intraprendere questo percorso insieme nel pieno rispetto della tradizione e dei valori comuni, condividendo la stessa visione imprenditoriale di futuro, anche in un’ottica di ampliamento delle opportunità offerte al consumatore finale.
Si tratta di un’operazione che si inserisce nella più ampia strategia del Gruppo, con l’obiettivo di espandere la filiera produttiva e ampliare il numero dei consumatori finali raggiunti. Riteniamo, infatti, che le nostre competenze e la nostra dimensione, unite al patrimonio di esperienze di qualità di Caffè Mauro, possano portare valore aggiunto non solo alle due realtà, consolidandone il posizionamento nei diversi segmenti presidiati dei vari canali, ma anche al settore, supportandone la ripresa”.
All’orizzonte sono in già in vista altre sinergie di questo tipo?
“Questa operazione completa la nostra offerta, consentendoci di posizionarci su segmenti diversi, grazie ai due marchi complementari, sugli stessi canali distributivi: Gruppo Gimoka arricchisce il proprio portfolio di marchi con un brand di alta gamma come Caffè Mauro che, grazie a Gruppo Gimoka, potrà rafforzare e consolidare la propria presenza nei mercati di riferimento. Questa operazione ci permette di affrontare una nuova fase del percorso di consolidamento e crescita del Gruppo. Oltretutto, dal momento che gli stabilimenti di Gruppo Gimoka sono in Valtellina e quelli di Caffè Mauro a Reggio Calabria, possiamo creare sinergie sia per ciò che riguarda la produzione, sia per ciò che riguarda la distribuzione del prodotto lungo tutta la penisola e non solo, generando valore lungo tutta la supply chain”.
Attraverso quali modalità si concretizzerà l’aggregazione tra Gruppo Gimoka e Caffè Mauro?
“In base ai termini dell’accordo, con l’ingresso di Caffè Mauro nel Gruppo Gimoka, la Holding Capua Investments diventerà azionista di Gruppo Gimoka. Fabrizio Capua ricoprirà contestualmente gli incarichi di Consigliere di Amministrazione del Gruppo Gimoka e di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Caffè Mauro, garantendo così la continuità operativa dell’azienda e il legame con il territorio”.
Qual è la previsione dell’impatto di questo accordo sul fatturato del Gruppo Gimoka nel breve-medio termine?
“Negli ultimi anni abbiamo fatto importanti investimenti dell’ordine dei 50 milioni di € sul piano industriale rinnovando totalmente l’assetto produttivo anche in un’ottica 4.0. Tutte le nostre linee di confezionamento sono ultramoderne ed efficienti, cosi come gli aspetti logistici e di lavorazione del caffè che sono gestiti in modo integrato per assicurare una costanza di produzione. Ed è per questo che siamo partner privilegiato per progetti di Private label per molti torrefattori leader internazionali e per insegne della Gdo.
Abbiamo, inoltre, investito nella promozione del marchio Gimoka con un’attività di ADV, rinnovato la gamma e l’identità del brand, oltre ad aver reso l’azienda omnichannel, aumentando la nostra presenza sull’e-commerce grazie ad acquisizioni mirate. Grazie a questi investimenti, il Gruppo Gimoka nel 2021 ha registrato un fatturato di circa 120 milioni di euro. Il valore del fatturato del Gruppo, in seguito alla business combination, è di 140 milioni di €, ma, alla luce dei dati in nostra mano, prevediamo di sviluppare sensibilmente il volume di affari a fine 2022 grazie a una crescita a doppia cifra”.
In che termini l’aumento dell’inflazione e il crescente costo delle materie prime impattano sull’industria del caffè e, in particolare, sulla vostra azienda?
“L’impatto è senz’altro pesante e difficilmente governabile. È iniziato l’anno scorso con un notevole aumento dei costi di trasporto – ricordiamo che il caffè arriva dalle zone equatoriali – e di molti altri componenti. Il costo dell’energia nel 2022 è raddoppiato rispetto al costo medio del 2021. Notevoli aumenti di costo hanno subito sia l’alluminio sia le materie plastiche e la carta; il cartone per le confezioni ha subito 7 aumenti in 13 mesi con un incremento complessivo del 55. Il costo dell’energia da febbraio a marzo ha avuto un incremento del 62%.
Tutte queste dinamiche rendono difficilmente controllabili i costi e qualsiasi piano di contenimento degli stessi; contemporaneamente è difficoltoso ogni tentativo di recupero della marginalità a causa anche dei ricorrenti aumenti di costo che non sempre si riescono a recuperare. La pressione è davvero pesante e sicuramente l’impatto sul conto economico ci sarà per tutti. È fondamentale, quindi, essere resilienti e attuare politiche mirate di investimento e promozione del business”.