DoorDash sta sviluppando un veicolo a guida autonoma?

La piattaforma americana ha inoltrato richiesta di brevetto per un veicolo a guida autonoma con scompartimento per il trasporto di merci deperibili. Mantenendosi però al contempo abbastanza criptica sul progetto
DoorDash sta sviluppando un veicolo a guida autonoma?

Robot, robot e ancora robot. In cucina, in sala, per le consegne, oltreoceano pare abbiano preso davvero sul serio la carenza di manodopera, con soluzioni che solo 10 anni fa sarebbero state considerate pure fantascienza.

TECNOLOGIA PROPRIA

L’ultima in ordine di tempo è DoorDash. La piattaforma numero uno in America, pochi giorni fa, ha infatti depositato una richiesta di brevetto per un non meglio precisato veicolo a guida autonoma che dovrebbe includere un modulo di ricezione dati e supporto per la navigazione, oltre che una sezione per il trasporto merci deperibili. L’azienda non ha fornito ulteriori dettagli, ma Restaurantdive ha formulato alcune ipotesi.

UN NUOVO MODELLO

Nella base di alcuni test e progetti pilota condotti nel corso degli anni, il portale americano ha ipotizzato che l’obiettivo di DoorDash non sia l’efficientamento dell’ultimo miglio, ovvero dal ristorante al cliente, bensì quello del “middle mile”, il processo di mezzo, mediante lo sviluppo di un modello “hub to hub”, che preveda l’aggregazione degli ordini in località a grande affluenza, come i centri commerciali. Da lì gli ordini partirebbero per degli hub locali situati in diverse zone della città e serviti appunto dai nuovi veicoli a guida autonoma.

CONSIDERAZIONI

In un mercato del food delivery che stenta ancora a divenire redditizio, anche se vi sono primi segnali, il modello ipotizzato da DoorDash, grazie all’aggregazione degli ordini e alla consegna intermedia effettuata da robot, permetterebbe sicuramente di superare alcuni ostacoli legati alla scalabilità e profittabilità.

Si attendono ulteriori sviluppi per un’iniziativa che merita attenzione.

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