Era il 1969 quando Tommy Hilfiger aprì a Elmira, sua città natale, nello stato di New York, il suo primo store. Lo chiamò People’s Place, Il Posto delle Persone, uno spazio nato per celebrare i valori di individualità e integrazione, in primis attraverso abiti e accessori, e divenuto ben presto una vera e propria casa per una community internazionale.
Il People’s Place di Milano raccoglie questa ideale eredità e diventa parte essenziale dell’universo Tommy Hilfiger, facendosi promotore di uguaglianza e inclusione, da sempre principi fondanti del brand.
“Nel 1971 – racconta Tommy Hilfiger – ho aperto il mio primo store a New York con lo scopo di definire un punto di incontro tra persone di diverse culture e background. Per il mio People’s Place a Milano ho voluto mantenere la stessa essenza, creando un locale dove le persone potessero vivere l’atmosfera del primo negozio”.
UN AMERICANO A MILANO
Affacciato su piazza Oberdan e adiacente al negozio Tommy Hilfiger, il locale s’ispira all’iconica cultura pop e all’eredità americana che animano il brand, oggi di proprietà del gruppo Pvh (società con sede a New York che possiede marchi come Tommy Hilfiger, Calvin Klein, Warner’s e altri). Situato all’interno di un suggestivo giardino urbano, People’s Place è il luogo ideale dove ritrovarsi in compagnia o rilassarsi da soli da mattina a sera, degustando ricette “a stelle e strisce” e sorseggiando drink e cocktail.
Dal 2021 la proposta food è curata da Zerobriciole, società di catering, operante nel settore della live communication, e di consulenza per la ristorazione. Nata nel 2012 da un’idea di Martina Camporeale, designer, sommelier e foodie, Zerobriciole si è imposta come un unconventional catering sulla scena milanese e come food strategist per diverse realtà internazionali.
Per People’s Place Zerobriciole, cha vanta fra i suoi clienti i brand del fashion come Dsquared2, Blumarine, Liu Jo e Woolrich, ha creato un menu contemporaneo con un twist americano che si concretizza in piatti “goduriosi”, dal design particolare. Articolata in tre diverse sezioni (lunch, casual dinner e brunch) la proposta accompagna i clienti lungo tutto l’arco della giornata.
APERITIVO A SUON DI MUSICA
La proposta beverage spazia dai cocktail ai soft drink da sorseggiare in ogni momento della giornata. La caffetteria affianca ai classici cappuccino, macchiato e marocchino, gli iced coffee, disponibili in tre versioni che prendono il nome dalle città americane che hanno segnato il passato del designer: Elmira (cocco e nutella), Brooklyn (burro di arachidi, latte e dry banana) e Bronx (latte e crema al pistacchio).
Per quanto riguarda la proposta di mixology, per questa estate, ai signature si affianca una drink list ispirata alla musica americana composta da twist dei cocktail classici. Blowing in the wind, per esempio è delicato come un soffio, potente come un tornado ed è twist del Whisky Sour.