L’istanza per la conferma di misure protettive presentata lo scorso 1 aprile da EPizza s.p.a, master franchise per l’Italia di Domino’s mette di fatto la parola fine alla storia italiana della celebre catena americana.
LE CAUSE DELLA CHIUSURA
Come si legge nell’istanza, liberamente consultabile a questo link, la pandemia sembra essere, direttamente e indirettamente, la causa principale della chiusura della filiale.
Come numerosissime altre realtà economiche operanti nel settore della ristorazione alimentare, la pandemia da Covid-19 e le successive e prolungate restrizioni governative hanno gravemente danneggiato, dal punto di vista finanziario, EPizza. Sul punto, deve evidenziarsi non solo che la società ha visto una vertiginosa contrazione delle vendite, ma anche che, in quel periodo, si è assistito ad un aumento esponenziale della concorrenza nel settore della consegna a domicilio di prodotti alimentari, sicché molte realtà del settore (quali, ad esempio, ristoranti, pizzerie, bar, etc…), avvalendosi dei propri servizi di consegna a domicilio o, anche, di quelli forniti da società quali Glovo, Just Eat, e Deliveroo, hanno notevolmente incrementato la concorrenza di operatività di EPizza.
IL PARADOSSO
Con una punta di cinismo, paradossalmente si potrebbe quasi affermare che Domino’s sia stata vittima proprio del servizio da lei perfezionato e che l’ha resa famosa in tutto il mondo.
È palese come nel paese della pizza, in mancanza di alternative valide per ricevere una pizza ancora calda comodamente a casa, Domino’s sia riuscita a ritagliarsi il proprio spazio ma, venuto meno lo status di fornitore unico… il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Dal 20 luglio tutti i punti vendita hanno sospeso le attività. Stiamo provando a raccogliere qualche dichiarazione al riguardo, ma al momento comprensibilmente tutte le bocche sono cucite.