Negli Stati Uniti gli operatori del settore ristorazione mettono in assortimento offerte a tempo limitato in modo più frequente rispetto al 2021. E più della metà (54%) le considera un elemento essenziale della propria attività. Lo rivela il rapporto Limited Time Offer Keynote di Datassential, società di ricerca americana, secondo cui questo genere di proposte – il Pumpkin Latte di Starbucks, il McRib di McDonald’s o le Nacho Chips di Taco Bell, per esempio – sono particolarmente strategiche oggi, in cui il settore della ristorazione è in lieve ripresa. Sono in grado di stimolare l’interesse e l’entusiasmo per il marchio, portando spesso sia a un aumento delle visite da parte dei clienti abituali, sia al coinvolgimento di nuovi clienti.
Su Smart Brief un articolo a firma di Samantha Des Jardins riassume le modalità più efficaci per introdurre una referenza a tempo in assortimento, garantendosi aumento delle vendite e del traffico sul punto di vendita.
UNO STRUMENTO PER TESTARE NUOVI PRODOTTI
Innanzitutto, è importante darsi obiettivi chiari: una LTO (acronimo di Limited Time Offer) può essere utile per esempio per testare, senza eccessivi investimenti nella linea di produzione, un prodotto che in seguito entrerà a far parte del menu fisso. Oppure per dare un nuovo twist a un prodotto esistente e vedere le reazioni dei clienti o ancora per provare un prodotto completamente nuovo, nel tentativo di stimolare l’interesse verso l’insegna e le sue proposte.
NESSUNA PROMOZIONE, MA TANTO INSTAGRAM
Poi, ci sono una serie di “regole” che possono aumentare la possibilità di generare interesse nel target di riferimento e a far in modo che siano i clienti, interessati e soddisfatti, a promuovere un passaparola spontaneo in particolare attraverso i social media. La prima è: non fare sconti immediati.
«Nonostante le recenti pressioni economiche, i consumatori non compreranno necessariamente un’offerta a tempo limitato solo perché è più conveniente. Anzi, molti di loro, soprattutto i Millennial, sono disposti a pagare di più per le offerte a prezzo maggiorato», spiegano i curatori dello studio di Datassential.
In secondo luogo, è importante proporre una referenza bella esteticamente, meglio ancora se altamente spendibile su Instagram. Tre consumatori su 10 dichiarano di essere spinti a provare una LTO perché “sembrava bella nelle pubblicità o nelle foto in negozio”, quindi colore, consistenza e presentazione risultano essenziali.
«La combinazione migliore è quella che tiene conto sia del sapore che della fotografabilità».
ATTENZIONE AI COSTI
A seguire, è importante puntare su una referenza che sia semplice da preparare e gestire. Dato che gli operatori della ristorazione sono per la maggior parte alle prese con continui problemi di manodopera, l’inflazione e l’approvvigionamento, più un LTO è facile da realizzare, meglio è.
«Idealmente, meglio che utilizzino gli ingredienti che il ristorante ha già a disposizione. E devono anche essere facili da preparare per il personale».
Tra difficoltà di approvvigionamento e aumenti dei prezzi, la stagionalità a cui sono legate molte delle proposte a tempo limitato potrebbe non rappresentare la scelta più strategica.
Stando al Report, ci sono tre fattori che, per i consumatori, pesano più del legame con il momento dell’anno in cui le LTO vengono proposte: ingredienti freschi, una qualità superiore/alta e sapori nuovi/unici. Meglio quindi concentrarsi sulla creazione di articoli che i concorrenti non hanno, cercando di focalizzarsi sulla loro qualità e freschezza.
VOCE AI CONSUMATORI
Infine, ogni lancio a tempo determinato che si rispetti deve attirare l’attenzione dei clienti e allo stesso tempo spingerli a condividere un feedback con la propria rete, fisica e virtuale, di riferimento. Il passaparola è lo strumento più efficace per determinare il successo di una LTO.
«Lasciate che siano i clienti a dirvi cosa ne pensano: sono più interessati a dare la propria opinione sui nuovi gusti e proposte (60%), ma la maggioranza (55%) sarebbe anche disposta a dare un feedback su interventi più contenuti durante un tasting, anche attraverso i social media».