Alcuni giorni fa scrivevamo dell’annuncio ufficiale relativo alla nomina di Laxman Narasimhan come nuovo CEO di Starbucks. Articolo nel quale si sottolineava il vasto background del nuovo numero uno della catena di caffetterie più famosa al mondo. Un track record di tutto rispetto, benché non includesse alcuna esperienza nel campo della ristorazione. E Il portale RestaurantDive ha analizzato la carriera di Narasimhan per capire che direzione potrebbe dare alla nuova strategia della catena.
AGILITÀ
In qualità di CEO di Reckitt Benckiser Group (salute) Narasimhan è stato responsabile della trasformazione dell’azienda all’inizio della pandemia. Nel febbraio del 2020, Narasimhan ha delineato infatti la strategia per ringiovanire il modello di business della compagnia, reinvestendo nelle competenze principali dell’azienda.
Decisioni che hanno dato i suoi frutti, se si considera che Reckitt, ha visto crescere le vendite dei suoi prodotti per l’igiene personale a seguito della crisi del COVID-19. Nei primi mesi della pandemia, Narasimhan ha detto a McKinsey che la produzione di disinfettanti è cresciuta di venti volte mentre l’azienda ha semplificato le operazioni, incluso il taglio dell’80% delle sue SKU in alcune fabbriche.
Starbucks sta facendo i conti con la propria crescente domanda di bevande ultra personalizzate, che sono spesso rese popolari su piattaforme di social media come TikTok e Instagram, domandandosi se tale tendenza sia un vantaggio o uno scarico. L’esperienza di Narasimhan con il taglio delle referenze potrebbe aiutare Starbucks a ridurre l’offerta per ottimizzare l’efficienza.
INTERNAZIONALIZZAZIONE
In qualità di direttore dell’ufficio di McKinsey a Delhi, Narasimhan ha sostenuto che le multinazionali debbano concentrarsi su scalabilità e velocità quando entrano nei mercati emergenti come Brasile, Russia, India e Cina.
Tale crescita ed efficienza hanno consentito alle multinazionali di variare le strategie commerciali, sia rivolgendosi ai consumatori i cui gusti sono simili a quelli delle principali economie occidentali, sia localizzando la produzione o modificando i modelli di business per adattarli ai prezzi dei principali mercati, aveva affermato Narasimhan.
Nel 2012, Narasimhan è entrato poi a far parte di PepsiCo, come CEO delle divisioni dell’America Latina, dell’Africa subsahariana e dell’Europa
L’esperienza di Narasimhan nella ricerca dei nuovi trend di consumo nelle economie dei mercati emergenti e la sua esperienza in PepsiCo potrebbero contribuire alla crescita di Starbucks nei mercati internazionali al di fuori dell’Europa e del Canada.
CONOSCENZA
Il mandato di Narasimhan in PepsiCo ha visto l’azienda approfondire il suo rapporto con Starbucks, iniziato a metà degli anni ’90 con accordi per la distribuzione delle bevande al dettaglio di Starbucks nelle Americhe. Nel 2015, quando Narasimhan era CEO di PepsiCo Latin America, le due società hanno firmato un accordo di marketing e distribuzione multimiliardario per i prodotti Starbucks in America Latina, secondo un comunicato stampa di Starbucks.
Sebbene questa esperienza abbia coinvolto il braccio CPG di Starbucks piuttosto che la sua tradizionale attività di caffetteria, Narasimhan potrebbe avere una visione migliore dei valori della catena, delle priorità aziendali e degli standard operativi grazie alla partnership.