In occasione della terza apertura a Milano, il Ceo di Doppio Malto, Giovanni Porcu, affronta il tema dell’emergenza energetica. Un confronto con quanto accade in Francia, nazione dove la sua catena è già presente e attiva, diventa inevitabile.
L’INTERVISTA
Risparmio e svolta governativa
“Notiamo una grande differenza con i locali che abbiamo all’estero, per esempio in Francia, dove il costo dell’energia è nettamente minore, probabilmente per scelte e politiche energetiche più illuminate delle nostre” ha dichiarato a Food Service il Ceo, che ha rilevato nel 2016 il marchio del birrificio nato a Erba 12 anni prima e lo ha potenziato in chiave retail. E aggiunge: “Investire nell’efficientamento energetico è una nostra priorità, insieme al fatto di sensibilizzare tutto il personale sugli accorgimenti da avere per contenere in consumi”. Ma il risparmio non basta: “Non possiamo che chiedere un intervento deciso del governo sul tema. È l’unico modo in cui le attività come la nostra possono continuare a crescere e garantire un servizio adeguato ai clienti”.
Sviluppi in Emilia
Il locale Doppio Malto in Duomo, per la precisione in via Dogana 1, è stato inaugurato giovedì 15 settembre. Si tratta di uno spazio importante: oltre 500 metri quadrati di superficie, circa 180 coperti. Nel capoluogo lombardo, il brand era già presente con altri due ristoranti, in viale Liguria (zona Navigli) e in via Morosini (Porta Romana). Con questo opening – per il quale è anche stata presentata una nuova birra, un’american imperial pils chiarissima realizzata con luppoli americani e con la tecnica del dry hopping – sale a 30 il numero dei locali in Italia a marchio Doppio Malto, ai quali si aggiungono i 4 oltre confine, per un totale di 34 ristoranti di cui 19 a gestione diretta e 15 tra franchising e joint venture. Ma il piano di crescita non si arresta. “Arriveranno Parma, Modena, Bologna e poi altre novità in serbo per i nostri clienti proprio a Milano. Le sorprese non sono finite” commenta Porcu. Le previsioni di fatturato a fine anno, annunciate ad agosto dallo stesso Ceo, erano di 60 milioni di euro, con un incremento del 140% rispetto al 2021.
Recruiting costante
Naturalmente, le nuove aperture comportano la necessità di reperire risorse umane aggiuntive. E l’impresa si sta rivelando tutt’altro che facile. “Trovare personale è molto difficile. Siamo alla ricerca costante di nuovi profili da inserire nell’organico dei ristoranti, sia in quelli già aperti che per le nuove aperture” afferma Porcu. Come viene attuato lo scouting? “Usiamo tutti i mezzi ‘classici’: social, recruiting day, passaparola. Ci guardiamo intorno, ovviamente. E lavoriamo per mostrare sempre più l’attrattività del progetto Doppio Malto”.