Planeat punta sul franchising per crescere in Italia

Forte di un modello che ha portato a gestire 20mila ordini e 130mila pasti, la società benefit di pasti consegnati in ufficio punta su cibo di qualità, sostenibilità e a prezzi da mensa. Obiettivo: copertura di città e province italiane
Planeat punta sul franchising per crescere in Italia

Filiera corta, zero scarti e prezzi da mensa. Sono questi i punti di forza su cui gioca Planeat – il servizio di pasti consegnati in ufficio – per diventare più capillare e fare la differenza in termini di food saving. E dopo il consolidamento nelle province di Milano, Monza e Pavia, il progetto di sviluppo prevede una crescita sul territorio attraverso il franchising.

La società – che dal lancio, a fine 2020, ha gestito 20mila ordini per oltre 130mila pasti in decine di aziende – sta infatti portando avanti un progetto di copertura delle principali città e province italiane attraverso il franchising, mettendo a disposizione il know how tecnologico e di marketing e comunicazione.

FILIERA CORTA, FILOSOFIA ZERO WASTE

Società benefit fondata da Nicola Lamberti (già fondatore di 7 Pixel e Trovaprezzi) e partecipata da StarTip di Tamburi IP, Mercurio Holding e HB4, Planeat.eco nasce con l’obiettivo di proporre direttamente in ufficio cibo di qualità, sostenibilità e a prezzi da mensa.

La ricetta? Ricercare e scegliere materie prime a “Km Vero” (riconoscendo il lavoro di fornitori e produttori), contenendo i propri margini per proporre ad aziende e lavoratori piatti freschi, vari e nutrizionalmente equilibrati a prezzi accessibili.

L’obiettivo è di arrivare al maggior numero di utenti possibile per rendere significativo l’impatto dello sforzo ambientale e di food saving che l’azienda compie nei suoi processi”, rimarcano da Planeat. 

L’operazione è partita nelle province di Milano, Monza, Pavia con l’offerta di piatti freschi (realizzati entro le 18 ore precedenti) confezionati e consegnati da Planeat a grandi aziende, studi professionali o piccoli gruppi di colleghi, in ottica zero waste.

Costi concorrenziali, piatti consegnati in contenitori compostabili o riutilizzabili, porzioni che calcolano abitudini di consumo del cliente per non sprecare nemmeno un chicco di riso è la strada perseguita da Planeat”, spiegano da Milano.

Oltre al servizio su ordini mirati, Planeat.eco propone anche offerte con lo stesso approccio dedicate a strutture più grandi, mense co- gestite e linee self.

BUONI PASTO E BENE COMUNE

Grazie a questo modello, con un buono pasto da 7 euro (Planeat.eco accetta tutti i principali) si può ricevere in ufficio, ad esempio, un piatto di riso venere con verdure e una tartare di gamberi o una lasagna fatta in casa e una porzione di arrosto. Avanzando anche qualche spicciolo da scontare per l’ordine successivo. Le pietanze vengono consegnate in contenitori di polipropilene colorato e lavabile, poi ritirati, lavati e rimessi in circolo continuativamente. 

L’offerta di Planeat comprende circa 400 referenze tra piatti pronti e da preparare; circa 50 i piatti pronti tra cui scegliere per il servizio di consegna in ufficio.

Il quantitativo minimo di ordini è l’unico impegno richiesto da Planeat per ridurre al minimo l’impronta carbon. 

Massimizzazione del bene comune e volontà di rendere la sostenibilità accessibile a tutti – spiega Nicola Lamberti – è la mission con cui è nata Planeat. Obiettivo che raggiungiamo capovolgendo il paradigma classico d’impresa: perseguiamo profitti minori per raggiungere il più ampio bacino possibile. Il nostro business plan prevede di promuovere il maggiore cambiamento possibile e rendere questo mondo un pochino migliore di come lo abbiamo trovato per consentire una partita in cui tutti i giocatori (aziende, fornitori, utenti, pianeta) possano giocare la propria carta per il bene comune”.

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