Nell’immagine principale, il Bōl Pulled Pork
È stato lanciato come “il primo locale al mondo a proporre tutto il proprio menù servito nel pane”, dall’antipasto al dolce. E a quanto pare il motto di Bōl House – ovvero “you can eat all” – ha convinto un pubblico che apprezza un’idea di cucina nuova, “golosa e super instagrammabile”.
Ecco perché, a tre anni dall’apertura, Bōl house inizia un percorso di espansione, scommettendo ancora una volta su Torino.
Innanzitutto il locale di via San Francesco da Paola raddoppia, perché gli spazi non erano più sufficiente per tutti i clienti. Apre poi in una Bōl Factory a Borgaro Torinese, che sarà il quartier generale dove è stata spostata tutta la panificazione. “Ci sono voluti 4 mesi di prove e il prezioso aiuto di un panettiere delle Valli di Lanzo per mettere a punto la formula del pane perfetto – riferiscono da Bōl – giusta consistenza e giusta dimensione. Oggi, nel nuovo laboratorio, Bōl house è già al lavoro su nuove varietà di pane che nasceranno utilizzando farine italiane macinate a pietra da filiera biologica di Molino Bongiovanni”.
La terza linea di sviluppo è dedicata a tutti coloro che vogliono gustare una Bōl a casa. Bōl house scommette infatti anche sul delivery e apre un punto nel primo food corner italiano di Glovo a Torino. Le Bōl potranno infatti essere ordinate online e partiranno dal nuovo hub aperto nel quartiere Pozzo Strada.
Format divertente e green
Nato tre anni fa, poco prima del lockdown, il format di Bōl House parte dall’intuizione di tre amici giramondo che si sono ispirati a quanto hanno visto e mangiato nei loro viaggi. Sì, perché alcune pietanze tradizionali vengono servita nel pane: dal gulasch ungherese alla zurek polacca, dalla soupe d’oignon francese al Clam Chowder californiano.
In Bōl house sono state dunque elaborate ricette che rendano il pasto divertente e sostenibile. Se da un lato l’estetica vuole la sua parte, e le Bōl sono decisamente colorate e curiosamente costruite, dall’altro il format piace a torinesi e turisti anche perché è green: è plastic free e antispreco, non solo perché si mangia anche il supporto di servizio, ma anche perché “tutto il cibo è fresco – riferiscono da Torino – e anche la mollica del pane svuotata viene trasformata in polpette di pane, servite con il pesto o il ragù, entrambi fatti in casa”.