Una previsione di chiusura dei fatturati pari a 5,1 miliardi di euro per i distributori beverage, con una crescita del 9,1% rispetto al 2019, ultimo anno pre-pandemico, e di 12,1 miliardi di euro per i distributori food, con un incremento del 6,8% rispetto al 2019. Questi i numeri che emergono dall’analisi di Progettica, che ha organizzato un webinar dal titolo ‘Eppur si muove-Cambiamenti e strutture di mercato del never normal’, dove è stato illustrato l’andamento della distribuzione Horeca nel 2022 e nei primi sei nesi del 2023, con la previsione per il secondo semestre di quest’anno.
Dinamiche e trend
Negli ultimi tre anni la pandemia, l’aumento dell’inflazione e l’incremento dei costi dell’energia e delle materie prime hanno influenzato l’attività dei distributori Horeca e, più in generale, tutta la filiera out of home. Si può, comunque, affermare che il 2022 è stato il primo anno di normalità e di crescita rispetto sia al 2021 che al 2019. “Per quanto riguarda il settore beverage, nel 2022 la redditività è aumentata dell’1,1% rispetto al 2019 – ha sottolineato Alberto Scola, Partner e Ceo Progettica –. Stesso discorso è valido per il settore food, che ha fatto registrare l’aumento della redditività nell’ordine del +0,9 per cento”.
Focalizzando la gestione operativa, “circa il 10-15% di merce non viene movimentata durante l’anno e il 20-25% viene movimentata una sola volta al mese – ha dichiarato Scola –. Questa situazione ha certamente un impatto sui costi operativi e finanziari delle società di distribuzione, che dopo la pandemia hanno ampliato il numero di prodotti in assortimento: nel 2022 è stato aperto il 24% di nuovi codici e dismesso l’8% di vecchi codici, quindi con un +16% di forbice positiva. È necessario, però, saper gestire nel modo migliore i nuovi prodotti per non avere ricadute negative sulla gestione dell’impresa”.
Scola ha sottolineato un altro aspetto fondamentale: l’aumento delle consegne poiché il cliente chiede una frequenza maggiore con quantitativi di merce inferiore. Scola ha poi elencato, in sintesi, quelle che sono le evidenze emerse durante il 2022, di cui alcune illustrate in precedenza: l’effetto dell’inflazione, che ha fatto crescere il prezzo dei prodotti aumentando il valore delle vendite dei distributori; il continuo aumento i costi operativi; l’aumento dei valori degli stock di magazzino; i tassi interesse in crescita e conseguente aumento degli oneri finanziari; la massima attenzione agli equilibri finanziari (mezzi propri-debito a breve-debito a medio/lungo termine).
Primi sei mesi del 2023 e previsioni
Anche nei primi mesi del 2023 sta proseguendo la crescita dei fatturati dei distributori. “Per il beverage, parliamo del +12,7% rispetto al 2022, con una previsione per il secondo semestre 2023 di un +6,4%, mentre per il food, +9,1% nei primi sei mesi, con una previsione di un +5,1% nel secondo semestre – ha dichiarato Scola –. Considerando il 2023 nel suo complesso, la nostra previsione di chiusura è 17,2 miliardi di euro, di cui 12, 1 per il food e 5,1 per il beverage, con una crescita del +14% rispetto al 2019 e del +7% nei confronti del 2022”.
L’Horeca sta cambiando
Nella seconda parte del webinar, Damiano Possenti, Partner Progettica, ha illustrato i cambiamenti del mondo Horeca, con una serie di trend molto chiari: crescita più modulata e maggiormente differenziata per canale e categoria di prodotto, con una forte crescita della fascia premium; costi e listini in aumento; prezzi dei prodotti in salita, ma in progressivo appianamento; problemi legati al reperimento del personale; raffreddamento delle nuove aperture.
Alla luce di questi macro trend, come ha affermato Possenti, “l’industria deve tornare a essere più attiva, non restando nel recinto delle problematiche legate alla supply chain e alla gestione dei listini e ripartendo dai canali e dalle categorie per riconquistare spazio. I distributori, dal canto loro, dovranno adattarsi alle trasformazioni dell’Horeca, controllando le variabili chiave, innovando l’organizzazione e coniugando l’efficienza con lo sviluppo dell’attività”.