Berberè, la catena di pizzerie artigianali nata nel 2010 dai fratelli Aloe, punta allo sviluppo con l’ingresso di Hyle Capital Partners tra i soci di capitale. Nel dettaglio, ai 17 locali del marchio in 6 diverse città italiane (Milano, Bologna, Torino, Firenze, Roma, Verona) e a Londra, si aggiungeranno circa 20 aperture nei prossimi 4 anni, sia sul territorio nazionale che all’estero. Di queste, entro l’autunno saranno finalizzate le inaugurazioni di Modena e Rimini.
Un format che continuerà dunque ad espandersi, grazie a un progetto imprenditoriale ben riuscito e alle sue pizze, preparate quotidianamente con l’utilizzo di impasti da farine bio e macinate a pietra, fermentati con solo lievito madre e condito con guarniture stagionali. Tanto da guadagnare il 4° posto della classifica 50 Top World Artisan Pizza Chains della guida 50 Top Pizza 2022.
L’operazione nel dettaglio
L’accordo ha previsto l’acquisizione da parte dei fondatori e della ESG indipendente delle quote precedentemente detenute da Miscusi, che esce così dal progetto dopo poco più di un anno dall’ingresso con il 23,5% delle quote nel maggio 2022. Per Hyle Capital Partners si tratta del quarto investimento, dopo quelli in Guaresi, Contri Spumanti e Manuzzi, di Finance for Food One, il fondo di private equity specializzato in investimenti nell’F&B Made in Italy, in particolare in piccole e medie imprese del comparto agroalimentare.
Berberè ha chiuso il 2022 con un fatturato di 16,5 milioni di euro e un EBITDA di 1,5 milioni di euro; attraverso un’importante iniezione di capitale, e partendo dai 20 milioni di euro in ricavi attesi per il 2023, l’operazione ha come obiettivo il raggiungimento di almeno 50 milioni di fatturato entro 3 anni. I Fratelli Matteo e Salvatore Aloe rimarranno alla guida del brand, attraverso una quota di maggioranza.