Associazioni: preziosi supporti al modello di franchising

Il dialogo con le istituzioni e le relazioni di business con partner qualificati come opportunità di crescita per il franchising
Associazioni: preziosi supporti al modello di franchising

Il modello del franchising appare in costante crescita. È quanto emerge dall’ultimo rapporto prodotto da Assofranchising in collaborazione con Nomisma, secondo cui nel 2022 i pdv del franchising sono aumentati del +2,2% rispetto all’anno precedente. E si stima possano aumentare ancora, con una previsione di fatturato in rialzo del 3,6 per cento. Alla luce di questo trend, come possono gli operatori assicurarsi che le proprie strutture in franchising restino competitive in un’ottica di ulteriore crescita futura? Food Service ha chiesto il parere di tre importanti associazioni di categoria.

Assofranchising

Alberto Cogliati, Segretario generale Assofranchising

“Il franchising è un modello di business vincente e, dopo il Covid, lo è ancora di più. Il successo è determinato dalla forza del network che consente all’azienda di essere presente in maniera capillare su tutto il territorio nazionale, senza caricarsi oltremodo di costi fissi. Inoltre, facendosi rappresentare localmente dagli imprenditori, la catena del valore generata dalle aziende si arricchisce grazie all’incremento dell’occupazione e dei servizi generati sul territorio”, racconta Alberto Cogliati, Segretario generale Assofranchising.

Per l’istituzione, le chiavi del successo del franchising risiedono dunque nella formazione e nel dialogo: “Ritengo che la formazione sia fondamentale. Se posso fare un paragone, essa rappresenta l’allenamento costante di un atleta che diventa campione proprio perché cura tutti i dettagli. In altre parole, la formazione è sia un valore sia un vantaggio competitivo. E deve esserlo per tutti. Nel caso specifico del franchising, deve essere univoca affinché tutta la rete possa contare sugli stessi strumenti e sullo stesso know how e format del franchisor. Al tempo stesso è fondamentale il dialogo: tra franchisor e franchisee non vi è più un mero rapporto tra fornitore e cliente, ma esiste un forte patto di fiducia che determina un perfetto equilibrio tra le due componenti del sistema. Questo perché l’affiliato è un attore protagonista sul territorio e perché i suoi successi sono i successi dell’azoemda con cui condivide non solo il marchio, ma le strategie e l’operatività”.

Federfranchising

Alessandro Ravecca, Presidente Federfranchising

Promuovere lo sviluppo per Federfranchising non può che significare il superamento di qualsivoglia visione di parte, a vantaggio dei franchisor o viceversa dei franchisee, con l’obiettivo quindi di rappresentare ed essere punto di riferimento di entrambi e degli operatori nel mondo del retail. “In questo momento storico il franchising gode di ottima salute, e il periodo d’emergenza determinato dalla diffusione del Covid si è trasformato in una opportunità. Le aziende strutturate hanno dimostrato quanto il modello sia solido se ben studiato e gestito, rappresentando una possibilità di investimento con meno rischi”, sottolinea Alessandro Ravecca, Presidente Federfranchising – Confesercenti. Che aggiunge: “I franchisor hanno saputo ottimizzare processi e procedure rendendo più sicuro investire nel franchising in questo momento di rilancio: a testimoniarlo c’è la maggior diffusione di realtà quali i multi-unit franchisee, sempre più orientati, anche nel nostro Paese, a diversificare gli investimenti su più brand anche di ambiti differenti”.

Il modello di franchising può diventare vincente, a prescindere dal dimensionamento aziendale, quando ci si avvale di consulenza qualificata e si cambia approccio al business: “Un conto è avere pochi locali, di successo, in gestione diretta: se si vuol crescere aprendosi al dialogo con i partner occorre dimenticare ciò che si è fatto fino a quel momento, concentrandosi sulla standardizzazione dei processi e sulla capacità di insegnare il proprio mestiere a terzi (i franchisee). Pur continuando a vendere cibo, abiti o servizi, bisogna costruire un format efficiente che possa essere esportabile e ben controllato anche se gestito da altri”, evidenzia Alessandro Ravecca.

Confimprese

Mario Resca, Presidente Confimprese

Efficienza e vivacità che dipendono da motivazioni variabili a seconda del settore e, particolarmente nel food, anche dell’area geografica. In generale la flessibilità della formula offre vantaggi nello sviluppo delle reti, ma sarebbe limitativo guardare a questo contratto solo per la ripartizione dei rischi e del capitale con l’imprenditore affiliato. Questo lo stato dell’arte secondo Confimprese, che ha individuato, in particolare, come il contesto competitivo d’ordine geografico abbia suggerito a molte aziende di prediligere le reti indirette particolarmente nel Mezzogiorno, per la complessità del territorio che apprezza la resilienza di imprenditori locali rispetto al contesto competitivo.

“Il franchising resta un modello vincente di gestione e sviluppo del proprio brand sul territorio – commenta Mario Resca, Presidente Confimprese -. Con benefici per tutti gli attori in gioco: il franchisor individua i partner adatti per far crescere la propria attività, fornendo loro la possibilità di gestire un collaudato processo aziendale fatto di identità, conoscenza, digitalizzazione. Un sistema che ha consentito di superare difficoltà come quelle legate alla pandemia o al conflitto internazionale in atto in Europa”.

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