La catena Panini Durini, dopo 12 anni di attività, chiude i battenti. Lo fa sapere con un post su Instagram: “Da domani tutta la catena Panini Durini – Durini Milano, chiuderà le porte al pubblico. 12 anni di storia finiscono. Dal primo bar in via Durini, fino a Torino, Genova”.
Nata nel 2011 da un’idea dell’imprenditore Stefano Saturnino, Panini Durini aveva oggi all’attivo 17 negozi distribuiti in Lombardia, più altri locali tra Torino e Genova. Insegna dinamica e amata dai milanesi, l’offerta di Durini spaziava dalla caffetteria ai panini, passando per gli aperitivi, con un’attenzione particolare ai prodotti Made in italy. Un concept innovativo, nato con l’ambizione di ridisegnare la ristorazione italiana e rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.
I retroscena
Nel 2017 le quote di Pancioc, proprietaria del marchio, sono passate dal fondatore Saturnino nelle mani di una società veicolo promossa da Nino dell’Arte attraverso la sua Astraco (società di advisory indipendente). Nell’acquisizione, ha co-investito il Fondo Impresa Italia gestito da Riello Investimenti Partners SGR. Con il riassetto societario il nuovo Ad Domenico Mazzeo aveva preso il posto di Saturnino, rimasto socio di minoranza, mentre l’acquirente della maggioranza è un club deal.
Il veicolo societario Bac Uno S.r.l., organizzato da Astraco per l’acquisizione nel 2018, non era più coinvolto nella gestione della catena da giugno 2021, mentre a marzo 2023 aveva ceduto interamente la propria partecipazione. L’Amministratore delegato di Panini Durini, Maria Luisa Castiglioni, si era dimessa dal CDA dell’azienda nel novembre 2023.
Il ringraziamento ai clienti
Nel post con cui è stata annunciata la chiusura, lo staff ha ringraziato i tanti clienti che, a partire dal 2011, sono passati ai tavolini e ai banconi di Panini Durini: “Vi ringraziamo di averci sempre scelto, vi ringraziamo per averci tenuto compagnia in questi lunghi anni – si legge nel comunicato –. Vi ringraziamo se eravate clienti abituali che venivano tutti i giorni a prendere le stesse identiche cose. Vi ringraziamo se eravate clienti lampo attirati dalle nostre vetrine e il vostro istinto vi ha fatto scegliere noi. Vi ringraziamo se eravate clienti del cappuccio e brioches, ma anche se eravate clienti dell’orzo in tazza di vetro con latte di soia a parte tiepido. Vi ringraziamo per tutto il tempo passato da noi, per ogni panino consumato, per ogni euro del vostro lavoro che avete scelto di investire nella nostra qualità. Vi ringraziamo per aver speso il vostro tempo sui nostri tavoli e al nostro bancone. Vi ringraziamo per aver condiviso con noi lampi della vostra vita, raccontandoci come stavate, come stava andando l’uscita con la nuova fidanzata, come stava il vostro barboncino. Grazie per aver chiacchierato con noi, grazie per averci fatto compagnia, grazie per aver visto in noi quelle persone che andavano oltre il semplice preparare il caffè. Grazie per averci scelto come le vostre personali sveglie perché dai, come si fa ad iniziare la giornata senza un coffee come si deve?”.
A chiusura del comunicato, lo staff di Panini Durini ha però sottolineato che non si tratta necessariamente di un addio: “Grazie per averci visto come persone che spendevano il loro tempo in uno dei mestieri più belli del mondo. E non è un addio, in qualche modo ci rincontreremo”.
Il commento di Sefano Saturnino
A seguito della notizia della chiusura di Panini Durini, non è tardato il commento di Stefano Saturnino, Founder della catena.
“Ho fondato Panini Durini nel 2011, con un format che, all’epoca era assolutamente innovativo – ha dichiarato il Fondatore in una nota diffusa alla stampa –. Con Panini Durini nasceva, infatti, il primo lunch bar dedicato unicamente al panino declinato in innumerevoli varianti che si caratterizzavano tutte per la freschezza delle materie prime made in Italy. Ben presto Panini Durini divenne la location ideale non solo per la pausa pranzo ma era annoverato tra i locali più gettonati per colazioni, merende e aperitivi.
Nel 2017 cedetti Panini Durini ad Astraco, società di advisory indipendente guidata da Nino Dell’Arte e da quel momento mi dedicai ad altri progetti che diedero vita a realtà di successo, tra cui Pizzium, Marghe o Gelsomina.
La notizia della chiusura di Panini Durini mi dispiace molto perché, quando ho lasciato la società, erano presenti tutte le premesse per sviluppare sempre di più un format che era stato il precursore di diverse catene contemporanee di fast food di qualità e perché c’erano tutte le condizioni per continuare sulla strada tracciata fino alla mia uscita e mantenere Panini Durini un brand di successo e di rifermento per tanti nel settore della ristorazione”.