Un accordo per la valorizzazione dei formaggi a denominazione. A firmarlo, durante la prima giornata di Cibus, sono state Afidop, l’associazione dei formaggi italiani Dop e Igp, e Fipe-Confcommercio, la federazione dei pubblici esercizi, con la ‘benedizione’ del ministro Francesco Lollobrigida, numero uno di Masaf che ha spinto nella direzione di un accordo di sistema che potesse rilanciare, attraverso la ristorazione, una delle grandi ricchezze del patrimonio agroalimentare italiano.
L’accordo firmato a Cibus consiste in un protocollo d’intesa che ha dato forma alle prime linee guida destinate alla ristorazione “per garantire una maggiore tutela e valorizzazione dei prodotti caseari certificati nei ristoranti”, si legge nel testo. Il progetto nasce a seguito di un’iniziativa avviata nel 2023 da Afidop attraverso uno studio affidato a Griffeshield dal quale emergeva che solo un decimo dei ristoranti valorizzava i formaggi serviti a tavola, riportandone la corretta dicitura. Da qui è emersa la necessità di formare la ristorazione dando ai pubblici esercizi uno strumento di conoscenza come le linee guida, prezioso compendio della ristorazione a livello nazionale e internazionale, dove poter trovare indicazioni essenziali, chiare e pratiche su come rispettare e valorizzare la qualità e l’autenticità dei formaggi italiani dop e igp. Nel ‘libretto’ presentato a Cibus compaiono tutti i formaggi italiani a denominazione con le specifiche dei nomi corretti, dei divieti collegati alla tutela della denominazione, le diverse stagionature e i consigli per la somministrazione.
“Queste linee guida daranno la possibilità ai ristoratori di offrire informazioni corrette e anche di procedere a un servizio corretto del prodotto, a cominciare dall’apertura delle forme”, ha affermato il Presidente di Afidop, Antonio Auricchio, introducendo l’accordo. “È importante – ha aggiunto Aldo Cursano, Vicepresidente di Fipe – aver lavorato insieme per salvaguardare un’identità così importante come quella dei formaggi italiani, che devono essere valorizzati nella somministrazione rilanciando la loro presenza nei formaggi italiani e all’interno dei carrelli”.
Le conclusioni sono state affidate al Ministro Lollobrigida, il quale ha legato questa azione di formazione, informazione e tutela a un processo di valorizzazione delle tipicità italiane. “Le nostre produzioni – ha affermato il titolare del Masaf – vanno difese a livello internazionale e per farlo possiamo normare le indicazioni, qualora troviamo nazioni disposte ad ascoltarci e a seguirci, ma soprattutto dobbiamo diffondere la conoscenza degli elementi qualitativi. Perché sul prezzo l’Italia non può competere, avendo un livello qualitativo eccellente e un sistema di regole da seguire. Tutelare i formaggi a denominazione significa redistribuire il valore all’interno della filiera, perché siamo la nazione europea dove il prezzo pagato per il latte agli allevatori è il più alto in assoluto, proprio grazie alla valorizzazione legata alla trasformazione nei formaggi. E voglio ringraziare i ristoratori di Confcommercio per il loro sostegno al formaggio: con questa operazione di sistema si uniscono due interessi legittimi per far crescere la ricchezza del Paese, ridistribuendola”.