Molto ambizioso è il piano di Subway, che punta ad aprire 10.000 nuovi ristoranti nei prossimi anni, per raggiungere i 50.000 in tutto il mondo. Negli ultimi tre anni, si legge nel comunicato, il format ha firmato oltre 20 accordi di master franchisee; sette di questi accordi per circa 2.000 nuovi ristoranti, sono stati firmati quest’anno e porteranno la catena per la prima volta in Paraguay e Mongolia; il format si espanderà inoltre in Francia, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Belgio, Svizzera, Liechtenstein, Brasile, El Salvador e Guatemala. L’anno scorso è stato firmato il più grande accordo della sua storia per 4.000 unità nella Cina continentale per i prossimi 20 anni.
“Collaborando con i partner giusti, stiamo facendo passi da gigante nella modernizzazione dell’immagine del nostro marchio con ristoranti nuovi e ristrutturati, migliorando l’esperienza complessiva dei nostri ospiti e aumentando le vendite digitali”, ha affermato Mike Kehoe, Responsabile dello sviluppo globale di Subway, in una dichiarazione. In Italia, il format manterrà i 14 punti vendita.
Chic-Fil-A ci riprova
Ancora niente Italia, e non è che sia poi un male, per Chick-Fil-A, la catena nota per la sue posizioni ultra-conservatrici e anti-LGBT. E proprio questa sua ‘inclinazione’ fu alla base della chiusura del primo punto vendita aperto a Reading, in UK nel 2019 e chiuso appunto dopo appena sei mesi di attività a causa del feroce boicottaggio di un’organizzazione LGBTQ+. E il format ora ci riprova, come annunciato circa 12 mesi fa.
Nei giorni scorsi il format ha annunciato che (ri)aprirà i suoi primi punti vendita nel Regno Unito a Londra, Leeds e Liverpool, in Inghilterra e Belfast nell’Irlanda del Nord, non fornendo però le date di apertura. La catena investirà 100 milioni di dollari nella sua espansione nel Regno Unito per stabilire il suo primo grande mercato al di fuori del Nord America. Nei primi due anni delle sue attività nel Regno Unito, verranno aperti cinque negozi, che impiegheranno circa 400 lavoratori.